Dengue, allarme zanzare per quello che potrebbe accadere in Puglia: cosa è previsto

Le zanzare sono una minaccia per la diffusione di Dengue in Italia. Anche in una regione a basso rischio come la Puglia si temono effetti devastanti.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

L’estate sembra lontana ma porta con sé un’ombra minacciosa: le zanzare infette e il crescente allarme legato alla diffusione della febbre Dengue nel Paese. Secondo un report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), nel 2023 l’Italia ha registrato 347 casi di Febbre Dengue, che si sommano ai 723 del 2022. Tra le regioni più colpite nel 2023, il Veneto si distingue per il numero significativo di casi, ma la presenza della malattia si è estesa anche in Lazio, Emilia Romagna e Lombardia, suscitando un senso diffuso di preoccupazione. Anche in Puglia, regione a basso rischio, si teme il peggio.

Questo fenomeno, alimentato dal cambiamento climatico e dall’aumento della mobilità dei viaggiatori per motivi di studio, turismo e lavoro, potrebbe ripetersi con intensità anche quest’anno. Con oltre mezzo milione di casi segnalati in Brasile e un’espansione della malattia in varie parti del mondo, cresce l’allerta anche nel nostro Paese. Per questi motivi, diventa essenziale comprendere i sintomi della Dengue e adottare strategie di difesa efficaci per proteggere la propria salute e quella della comunità.

La situazione in Brasile

In Brasile, l’epidemia di Dengue ha raggiunto livelli allarmanti con oltre 740mila contagi e un aumento dei casi gravi che mette a dura prova le strutture sanitarie. Il numero di morti ha superato quelli registrati per l’intero anno precedente, con il Minas Gerais che risulta essere lo stato più colpito. Anche il Distretto Federale, con Brasilia, si trova in una situazione critica con strutture sanitarie al collasso.

La situazione in Italia

Nel frattempo, in Italia, nonostante i 48 casi importati di Dengue, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha assicurato che la situazione è sotto controllo, anche se rimane l’allerta. Sono in corso vaccinazioni preventive presso l’Istituto nazionale malattie infettive “Spallanzani” di Roma per coloro che devono viaggiare in aree endemiche.

L’aumento dei casi in Italia è stato già affrontato con misure preventive lo scorso novembre a causa delle condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione delle zanzare, vettori della malattia. L’aumento dei casi di Dengue, infatti, è stato associato al cambiamento climatico, che favorisce la proliferazione delle zanzare trasmettitori del virus, portando a una maggiore diffusione della malattia anche in Italia e in Europa.

L’allarme dalla Puglia: cosa dichiara la professoressa dell’Università di Bari

Per quanto riguarda l’Italia, è la responsabile del laboratorio di Epidemiologia molecolare al Policlinico di Bari a lanciare l’allarme.

La professoressa Maria Chironna, docente di Igiene Generale e Applicata presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, ai microfoni della Gazzetta del Mezzogiorno, ha pronunciato delle parole che fanno pensare.

Potremmo nuovamente osservare casi ‘autoctoni’ di malattie da Arbovirus, ovvero virus trasmessi da artropodi, da vettori animali, principalmente zanzare, a cominciare dalla febbre del Nilo, o infezione da West Nile Virus (WNV), e da casi di Usutu virus. A preoccuparci ci sono le forme neuro-invasive di queste malattie“, ha dichiarato.

Le regioni italiane sono particolarmente a rischio e la Puglia – che pure è generalmente una zona a basso rischio – non è affatto esente: nel 2023 sono stati registrati 6 casi di encefaliti da WNV e sono stati intercettati anche due donatori viremici grazie ai controlli sistematici introdotti sulle donazioni di sangue.

Le parole della studiosa sono chiare: “Questi sono importanti campanelli d’allarme. La correlazione tra le temperature e aumento di casi di arbovirosi, inclusi quelli autoctoni, è principalmente dovuta al fatto che i vettori di queste malattie, come le zanzare, prosperano in condizioni di calore e umidità. Temperature più elevate possono accelerare il ciclo di vita delle zanzare, aumentare la loro attività e favorire la sopravvivenza degli agenti patogeni all’interno di esse. Inoltre, il fenomeno della tropicalizzazione del clima può espandere l’habitat delle zanzare, portando a un aumento del rischio di trasmissione di arbovirosi in aree precedentemente non endemiche. Inoltre, bisogna anche considerare gli enormi flussi di merci e persone a livello globale“.

Cosa ci aspetta nell’estate 2024? La Dengue in arrivo in Italia?

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, l’attenzione sul fronte sanitario si intensifica. Il Ministero della Salute ha già preso provvedimenti concreti per fronteggiare il rischio di una diffusione della Dengue in Italia. Una circolare inviata agli Uffici di sanità marittima e aerea ha ordinato un innalzamento del livello di sorveglianza, con l’obbligo di disinfettare gli aerei e le merci provenienti dai Paesi dove il virus è endemico.

Con l’aumento delle temperature e la maggiore circolazione della zanzara tigre, vettore del virus, diventa imprescindibile incrementare la vigilanza per individuare tempestivamente i casi e adottare misure di disinfestazione nelle aree verdi circostanti i potenziali focolai.

Un segnale chiaro di prontezza è dato dalle prime campagne di vaccinazioni avviate presso lo Spallanzani di Roma, uno dei primi centri a ricevere le dosi. Una strategia preventiva, questa, che mira a limitare la diffusione della malattia e a proteggere la popolazione più a rischio. Esso è diretto a coloro che devono intraprendere un viaggio nelle zone dove la malattia è endemica, come Brasile, Argentina, India e Sud Est Asiatico.

A cosa è dovuta la paura di un impennata di casi di febbre Dengue?

La crescente preoccupazione riguardo a un’impennata dei casi di febbre Dengue è strettamente legata a due fenomeni interconnessi. Da un lato, la globalizzazione ha reso il mondo sempre più collegato da ogni punto di vista, facilitando lo spostamento di persone e merci da un continente all’altro. Questo aumento degli scambi ha favorito anche il trasferimento di agenti patogeni, inclusi quelli veicolati dalle zanzare.

Dall’altro lato, il cambiamento climatico ha contribuito alla tropicalizzazione del clima anche nelle regioni temperate come l’Italia. Le zanzare, vettori della Dengue e di altre malattie tropicali, possono ora proliferare e sopravvivere nel nostro Paese anche durante i mesi invernali, trovando un habitat favorevole nelle nostre case.

Questo duplice fenomeno mette l’Italia a rischio di diventare un ambiente propizio per le cosiddette “malattie neglette”, un gruppo di circa venti patologie, tra cui la Dengue, che sono state considerate fino a poco tempo fa come problemi tipici dei paesi tropicali e subtropicali.

Paura del Dengue in Italia: la stagione di trasmissione comincia già a maggio

Il numero di casi registrati negli anni scorsi, tra l’altro, potrebbe essere sottostimato, in quanto la Dengue può avere un decorso asintomatico o paucisintomatico.

Meglio ricordarsi che la stagione di trasmissione della Dengue in Italia va da maggio a novembre e il rischio di contrarre la febbre è maggiore in alcune zone del paese, come le aree costiere e le zone rurali.

Quali sono i sintomi della febbre Dengue?

La febbre Dengue, se contratta, può presentarsi con una serie di sintomi che possono manifestarsi fino a dieci giorni dopo essere stati punti da una zanzara infetta. È importante essere consapevoli di tali segni poiché possono variare in gravità da lievi a gravi. Tra i sintomi più comuni segnalati dall’NHS (National Health Service) vi sono:

  • Febbre alta, spesso accompagnata da brividi e sudorazione eccessiva.
  • Forte mal di testa che può essere debilitante.
  • Dolore acuto dietro gli occhi, che può essere aggravato dai movimenti oculari.
  • Dolore muscolare e alle articolazioni, che può essere intenso e diffuso.
  • Sensazione di nausea, che talvolta può portare al vomito.
  • Ghiandole gonfie, indicando una risposta immunitaria del corpo all’infezione.
  • Un’eruzione cutanea macchiata composta da macchie piatte o leggermente rialzate, che può diffondersi su vaste aree del corpo.

Non esiste una cura specifica per la Dengue, ma è fondamentale il riposo, l’idratazione abbondante e l’assunzione di paracetamolo per ridurre la febbre e alleviare il dolore.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso di antidolorifici anti-infiammatori come l’ibuprofene o l’aspirina non è consigliato in caso di Dengue, poiché possono aumentare il rischio di problemi di sanguinamento. In presenza di sintomi gravi, come sanguinamento, difficoltà respiratorie o addominali, si consiglia di ricorrere tempestivamente all’ospedalizzazione per una gestione clinica appropriata della malattia.

I sintomi gravi della febbre dengue possono includere:

  • Forti dolori addominali
  • Vomito ripetuto
  • Respirazione veloce
  • Sanguinamento delle gengive o del naso
  • Estrema stanchezza
  • Incapacità di rilassarsi (irrequietezza)
  • Sangue nel vomito o nelle feci.

Come proteggersi dalla febbre Dengue?

La prevenzione della febbre Dengue si concentra principalmente sulla protezione individuale dalla puntura delle zanzare infette, vettori del virus. Esistono diverse misure che possono essere adottate per ridurre il rischio di contrarre questa malattia virale potenzialmente grave.

Innanzitutto, è consigliabile indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi per coprire il più possibile braccia e gambe, specialmente durante le ore del giorno in cui le zanzare sono più attive, come al mattino presto e la sera.

L’utilizzo di repellenti per insetti sulla pelle è un’altra precauzione efficace. È importante applicare il repellente seguendo attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta e ripetere l’applicazione secondo necessità, specialmente in ambienti ad alto rischio di esposizione alle zanzare.

Chiudere finestre e porte quando possibile o utilizzare tende o schermi può contribuire a creare una barriera fisica contro l’ingresso delle zanzare nelle abitazioni e negli ambienti interni.

Per coloro che vivono o soggiornano in aree dove la presenza delle zanzare è diffusa, dormire sotto una zanzariera trattata con insetticida rappresenta una precauzione aggiuntiva importante. Questa pratica non solo protegge durante la notte, ma può essere utile anche durante il giorno quando le zanzare sono attive.

Per difendersi efficacemente dalle zanzare infette, è cruciale adottare una serie di precauzioni pratiche e preventive. Ad esempio, è essenziale evitare la formazione di ristagni d’acqua, poiché le zanzare tendono a deporre le loro uova in queste aree. È pertanto consigliabile eseguire un controllo regolare dei vasi e dei sottovasi per prevenire la proliferazione di zanzare nelle vicinanze delle abitazioni. Inoltre, l’esecuzione periodica di disinfestazioni risulta fondamentale per limitare la presenza di zanzare e ridurre il rischio di punture.

In aggiunta alle precauzioni sopra menzionate, esistono anche rimedi naturali che possono contribuire a respingere le zanzare. L’utilizzo di citronella e l’indossare abiti di colore verde o giallo sono pratiche che possono aiutare a tenere lontane le zanzare, fornendo un ulteriore livello di protezione.

È importante ricordare di utilizzare repellenti anche durante il giorno, poiché la zanzara tigre, vettore della febbre Dengue, può pungere in qualsiasi momento della giornata. L’applicazione regolare di repellenti cutanei può aiutare a ridurre il rischio di punture di zanzara e di conseguenza, la trasmissione di malattie.

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Le zanzare che trasmettono malattie e i sintomi

La Dengue si inserisce nel vasto calderone delle malattie trasmesse dalle zanzare. La presenza di diverse specie vettori rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica. Tra queste, preoccupa in modo particolare la diffusione della zanzara comune, nota scientificamente come Culex, che è endemica in Italia. Questa specie è responsabile della trasmissione di vari virus, alcuni dei quali possono essere pericolosi per gli esseri umani.

In aggiunta alla zanzara comune, vi è anche la minaccia della zanzara tigre, una specie invasiva che si è diffusa in molte regioni del mondo. La zanzara tigre è in grado di trasmettere malattie gravi come la Dengue, la Chikungunya e il virus Zika, aumentando ulteriormente il rischio di epidemie e focolai di malattie trasmesse dalle zanzare.

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