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Attenti se lo notate in mare: il modo per salvarsi non è nuotare

Al mare i pericoli non si nascondono solo nelle onde alte, meglio prestare attenzione anche alle correnti di risacca.

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Con la l’estate alle porte, e il ponte del 2 giugno che apre ufficialmente la stagione delle fughe al mare (per quanto, in molte zone d’Italia, la temperatura mite abbia già convinto molti a fare il tuffo inaugurale dell’anno), si comincia a fare seriamente il conto alla rovescia per le vacanze. E, si sa, le località balneari sono in vetta alle preferenze degli italiani grazie all’ampia offerta che le nostre coste ci regalano. Dopo le limitazioni del Covid19, poi, la voglia di godersi al massimo ogni momento di libertà dagli impegni è più sentita che mai.

Ma non bisogna mai dimenticare la sicurezza dal momento che sottovalutare i pericoli della spiaggia può diventare rischioso per l’incolumità di tutti, a partire da quella dei più piccoli. Se il primo pensiero va alla bandiera rossa che indica il mare agitato, in realtà ci possono essere insidie nascoste anche nelle onde più piccole. Vediamo meglio a cosa prestare più attenzione e come comportarsi.

Non solo onde alte, il pericolo è anche a riva quando il mare è calmo: la risacca

Il mare mosso, ovviamente, mette subito in allerta i bagnanti ma la cronaca ci parla, purtroppo, di tristi incidenti anche con calma piatta. Le onde in prossimità del bagnasciuga, infatti, possono formare dei mulinelli tutt’altro che piacevoli o divertenti (succede anche al lago, lo spieghiamo qui). Un comportamento sbagliato in questo caso arriva addirittura a mettere a repentaglio la vita. Parliamo, nello specifico, della risacca che, secondo la definizione che traiamo dall’Enciclopedia Treccani online è “il moto di ritorno di un’onda che, urtando contro un ostacolo, viene fermata e respinta”.

Questo movimento delle masse d’acqua, prosegue la definizione, “è molto sensibile sulle coste ripide e con acque profonde, mentre si avverte meno sulle spiagge a dolce pendio”. Inoltre, “durante le mareggiate si manifesta anche nei porti, dove produce un ritmico alzarsi e abbassarsi delle acque lungo le banchine”.

Perché sono pericolose le correnti di risacca, come riconoscerle e cosa fare

La risacca, per quanto debole in superficie, è caratterizzata da correnti molto forti in profondità, che trascinano lontano dalla riva qualsiasi corpo che incontrano, compreso quello dei bagnanti (a maggior ragione se bambini). Per questo motivo, anche un tuffo dove l’acqua è bassa può portare verso il largo. Attenzione, quindi, se fra le onde vi sono punti in cui non si forma la schiuma sul margine dell’onda: è il primo segnale che lì sotto c’è una risacca. Meglio, quindi, tenersene alla larga.

Se, invece, ci si ritrova nostro malgrado travolti dalle correnti, innanzitutto è bene cercare di mantenere la calma, per quanto possibile almeno. Inoltre, ciò che non deve essere assolutamente fatto è nuotare contro corrente. Tentare di contrastare il movimento delle acque affannandosi in direzione della riva non aiuta ad avvicinarsi al bagnasciuga ma causa solo un inutile dispendio di energie preziose. Il comportamento migliore consiste nello spostarsi lateralmente in modo da uscire dalla zona di risacca e, solo allora, muoversi in direzione della spiaggia. Un buon insegnamento da dare anche ai figli per vivere in piena serenità le giornate di mare.

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