Amici, Giulia Molino: "Ho capito di essere forte"

Si è classificata al terzo posto nell’edizione di Amici 2019-2020 conquistando il pubblico a ogni televoto: Giulia Molino racconta la sua avventura.

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Emotiva e forte allo stesso tempo, la salernitana Giulia Molino ha chiuso l’avventura ad Amici 19 classificandosi terza alle spalle di Gaia – vincitrice assoluta – e di Javier. A coronare il percorso è uscito ‘Va tutto bene’, primo album della cantautrice che unisce ispirazioni hip hop e linguaggio urban per raccontare la propria vita, fragilità e malattie comprese.

È la stessa Molino a raccontarci meglio il progetto, la propria musica e l’esperienza in tv.

In questo periodo difficile per l’Italia e per il mondo, ‘Va tutto bene’ è il titolo del tuo disco d’esordio. Assume un significato ancora più impegnativo, è anche un augurio?

Assolutamente sì. In questo periodo storico così complicato, ‘Va tutto bene’ rappresenta un messaggio di speranza e un augurio. Sento dire ovunque che “andrà tutto bene”, ma io voglio essere ottimista e pensare che “va tutto bene”, perché con la solidarietà e il rispetto delle norme emendate, ognuno di noi può dare il suo piccolo contributo affinché tutto passi il prima possibile.

Ti abbiamo vista ad Amici 19 dove hai raggiunto la finale chiudendo sul terzo gradino del podio. Delusa o soddisfatta comunque?

Soddisfatta. Soddisfatta di essermi messa in gioco, di aver studiato, di essermi impegnata giorno dopo giorno. Le persone lì fuori mi hanno supportata fino all’ultima puntata, e continuano a farlo. Sono grata a tutto ciò che la scuola di Amici mi ha permesso, a piccoli passi, di costruire.

Quali sono gli insegnamenti più preziosi che porti a casa in generale da questa partecipazione televisiva?

La determinazione e la costanza credo siano aspetti fondamentali per la crescita artistica, in qualunque ambito. Ho capito col tempo di essere molto più forte di quanto pensassi. Direi che questa è la vera magia della musica.

Gli ultimi serali sono stati surreali: abituati a sentire i boati del pubblico è stato strano vedere lo studio vuoto. Come hai vissuto quei momenti e soprattutto la finale?

Beh, è stato difficile. Il pubblico rappresenta un carico di energia, di sguardi attenti, di applausi, di supporto morale. Ci ho messo un po’ ad abituarmi alla sua assenza, però ho avuto modo di imparare a gestire autonomamente le mie emozioni nel momento stesso in cui mi ritrovavo sul palco da sola con la mia musica. In effetti è stato un grande momento di crescita.

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