Arriva la mela artica, si vende a spicchi e non diventa nera

Arriva nei supermercati la mela artica, un frutto ogm venduto a spicchi come uno snack e che non annerisce

10 Novembre 2017

Arriva per la prima volta nei supermercati la mela artica. Si tratta di un frutto ogm, che si vende a spicchi e non annerisce, come invece accade spesso. Per anni questa mela è stata oggetto di accese battaglie, ma qualche anno fa ha ottenuto il via libera per la vendita. Per gli studiosi costituirà la prova per testare la possibilità di vendere nei supermercati i prodotti ogm.

La mela viene prodotta dalla Okanagan Specialty Fruits, un’azienda che risiede in Canada e che la distribuirà in 400 supermercati del Midwest. Il packaging è molto particolare e consiste in dei sacchetti gialli in cui si trovano le fette di mela. La differenza con gli altri frutti sta nel fatto che la polpa è bianchissima e senza nessun segno di ossidazione.

“Se la mela vende, aprirà la strada per gli altri – ha spiegato Yinong Yang della Pennsylvania State University  -. Non è il primo ogm che la gente potrà mangiare, ma è il primo che i consumatori possono valorizzare”.

Nel 1995 Neal Carter, co-fondatore dell’azienda ha cercato di migliorare la vendita delle mele, proponendo questo frutto come snack. Per andare incontro alle esigenze dei più pigri ha pensato di vendere una mela già tagliata a spicchi. Peccato però che quest’ultima diventa scura subito dopo essere stata affettata. Cosa fare dunque? Attraverso diversi studi compiuti in Australia è stato possibile eliminare il gene che provoca l’imbrunimento della frutta a contatto con l’aria.

Nel 2003 dunque è iniziata la produzione delle famose mele artiche. La “arctic” è stata realizzata per le varietà Granny Smith, Golden Delicious e Fuji. Solo di recente però l’azienda ha ricevuto il via libera per commercializzare la mela. L’idea rappresenta una sfida, ma, secondo i creatori, anche una buona occasione per combattere gli sprechi. 

Le prime indagini sembrano dare ragione alla società, visto che una larga fascia di consumatori americani ha confermato una forte apertura nei confronti dei prodotti ogm. Nonostante ciò non sono mancate le critiche, soprattutto a causa delle scarse informazioni riguardo il modo in cui viene coltivala la mela.

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