Sapevate che è possibile bruciare calorie non soltanto mentre ci si allena ma anche dopo che la nostra sessione di workout è finita? Proprio così. Questo accade grazie al cosiddetto effetto afterburn, che può portare a bruciarne (e anche parecchie) dopo attività come corsa, ciclismo o nuoto. Ma come funziona questo fenomeno? E a che cosa è dovuto?
La spiegazione dell’effetto afterburn è in realtá piuttosto semplice. Dopo alcuni tipi di allenamento particolarmente intensi, il nostro corpo consuma energia extra per aiutare l’organismo a recuperare la sua forma perfetta, ovvero a raffreddarsi e a far fronte alla produzione di ormoni naturalmente aumentata durante l’esercizio fisico, nonché a recuperare i suoi ritmi ottimali. E per fare tutto questo brucia calorie.
È possibile sfruttare questa interessante funzionalità del nostro corpo praticando esercizi ad alta intensità, come ad esempio scatti, circuito e resistenza. Un effetto decisamente minore rispetto a quanto avviene dopo allenamenti cardio classici come la corsa.
In pratica, piú lo sforzo fisico è intenso, più il corpo ha bisogno di tempo per elaborare il processo stesso. In poche parole, quanto più è intenso l’allenamento tanto piú dura l’effetto afterburn che lo segue, che puó arrivare fino ad una durata di 72 ore. Alla lunga, l’afterburn provoca un miglioramento di forza e velocità, nonché un’incredibile capacitá di bruciare i grassi, ad un livello nemmeno lontanamente comparabile a quello degli allenamenti tradizionali cardio.
Tuttavia, su questo effetto e sul suo funzionamento c’è ancora molto da imparare per scoprire come funziona davvero. Ad ora si stima che, in base all’intensità dell’allenamento, l’effetto afterburn puó comportare un consumo di energia che varia dal 5 al 20% rispetto a quella totale consumata durante l’intero allenamento. Inoltre, quanto piú frequente e l’allenamento tanto piú efficace sarà l’effetto che porta a bruciare calorie dopo la sua conclusione. In poche parole, un invito ad allenarsi più spesso e con sempre più intensità!
