Campi Flegrei, l’ultima eruzione fu preceduta da questi segnali: non solo scosse. Quali furono

Campi Flegrei, non solo scosse: quali segnali hanno preceduto l’ultima eruzione? Gli attuali movimenti sismici spaventano la popolazione.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

In un periodo di intensa attività sismica come quello attuale, le istituzioni scientifiche che monitorano costantemente la caldera dei Campi Flegrei hanno scatenato la paura della popolazione locale ma, secondo alcuni esperti, mancano i segnali indicativi di un’eruzione imminente. Tuttavia, la storia insegna che un’eventuale eruzione potrebbe essere preceduta da chiari fenomeni, e ancora una volta gli esperti hanno fatto chiarezza sulla questione. Ma di quali segnali si tratta? Quali sono i fenomeni che precedono un’eruzione?

Campi Flegrei: l’intensa attività sismica precede un’eruzione?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Gli studiosi dell’INGV Osservatorio Vesuviano hanno sottolineato che, sebbene non sia possibile prevedere con certezza quando e se si verificherà un’eruzione, la sorveglianza continua del vulcano permette di rilevare con un certo anticipo l’insorgenza di fenomeni precursori.

Questi segnali permetterebbero di procedere tempestivamente all’evacuazione della popolazione. I fenomeni precursori sarebbero indotti dal movimento del magma in profondità e comprendono sciami sismici, eventi sismici a lungo periodo, tremore vulcanico, deformazioni del suolo, e variazioni nei gas emessi dal suolo o dalle fumarole.

Attraverso lo studio di tali fenomeni e l’analisi della loro evoluzione temporale, gli esperti possono comprendere se un’eruzione sia in arrivo. È essenziale che questi segnali vengano opportunamente analizzati ed interpretati alla luce delle conoscenze acquisite dalla comunità scientifica sul particolare vulcano.

L’attività sismica attuale dei Campi Flegrei è l’annuncio di un’imminente eruzione?

Al momento, l’attività registrata è limitata a eventi sismici legati al bradisismo, cioè ai fenomeni di abbassamento e sollevamento periodici del suolo, senza evidenze di un’imminente eruzione. La dottoressa Lucia Pappalardo, vulcanologa dell’INGV presso l’Osservatorio Vesuviano, ha ribadito che le scosse attuali non sono indicative di un’imminente eruzione.

Nemmeno confrontando l’attuale crisi bradisismica con la storia del supervulcano si trovano elementi comuni con le precedenti eruzioni. L’ultima eruzione dei Campi Flegrei risale infatti al 1538, con la formazione del Monte Nuovo, preceduta da un intervallo di riposo di circa 39 mila anni. Questo tipo di vulcano, infatti, tende ad avere periodi di riposo molto lunghi.

La dottoressa Pappalardo ha quindi tentato di rassicurare la popolazione affermando che, fino a questo momento, tutti i parametri monitorati non indicano una possibile eruzione imminente. Tuttavia, ha ricordato che il vulcano rimane pericoloso. Così come potenzialmente pericolose sono le scosse bradisismiche, dovute all’innalzamento del suolo dovuto ai movimenti del magma sottostante, causando i movimenti sismici che stanno ormai da mesi terrorizzando i residenti dell’area.

Quali sono i segnali premonitori di un’eruzione dei Campi Flegrei? Cosa avvenne nel 1538?

Per quanto riguarda i segnali premonitori dell’ultima eruzione, l’evento del 1538 fu preceduto da segnali molto intensi. Nelle settimane precedenti, fu infatti registrata un’attività sismica talmente significativa da essere riportata praticamente in tutte le cronache storiche, nonostante l’assenza degli strumenti di misurazione odierni. Quello registrato, infatti, fu un sollevamento del suolo molto superiore a quello attuale, che indusse le persone che vivevano nei villaggi intorno alla caldera ad allontanarsi spontaneamente.

I vulcani napoletani, Campi Flegrei e Vesuvio, sono monitorati 24 ore su 24, garantendo che l’evoluzione dei fenomeni sarà prontamente registrata e valutata, permettendo di organizzare la popolazione in caso di rischi imminenti.

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