Il pericolo sotto la superficie dei vulcani italiani è più grande di quanto si possa immaginare. Sappiamo tutti che il Vesuvio è conosciuto anche per aver seppellito la città di Pompei, ma c’è un altro vulcano, ancora più pericoloso, che si nasconde a pochi chilometri, e mette a rischio non solo la popolazione circostante, ma l’intero pianeta.
I Campi Flegrei fanno paura
Si tratta dei Campi Flegrei, una regione di caldere composta da giganteschi crateri formati da eruzioni passate. Sono classificati come supervulcani, in grado di superare gli indici di esplosività vulcanica e di causare danni ecologici e climatici di proporzioni catastrofiche.
L’aumento dell’attività sismica in quest’area è un segnale inquietante di gas e magma che si stanno accumulando sotto la superficie. Solo nel mese di aprile, gli scienziati hanno registrato oltre 600 terremoti nell’area.
L’ultima eruzione risale al 1538, ma le recenti ricerche indicano che il vulcano sarebbe “sull’orlo” di un’altra eruzione. Un nuovo studio condotto in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l’University College London (UCL) ha concluso che i Campi Flegrei stanno diventando “più deboli” e “più inclini alla rottura”, aumentando il rischio di un’eruzione.
Secondo la Protezione Civile, oltre un milione di persone nella densamente popolata zona costiera è a rischio, ma l’impatto potenziale della catastrofe potrebbe estendersi molto oltre. La città di Pozzuoli, con i suoi 80.000 abitanti, è completamente immersa nella “zona rossa”, l’area più a rischio di essere colpita da nubi di gas vulcanico in rapido movimento, note come flussi piroclastici.
Il supervulcano italiano è pronto a eruttare?
L’eventualità di un’eruzione dei Campi Flegrei solleva seri timori per la sicurezza della popolazione e per le conseguenze a livello globale. Il tasso di rischio, valutato in base ai colori verde, giallo, arancione e rosso, viene costantemente monitorato. Attualmente, Pozzuoli si trova in stato di allerta gialla.