Cresce in Italia il movimento “No Kids”, ora arriva anche il film

Sempre più locali luoghi e servizi si rivolgono a clientele adulte definendo la presenza dei bambini non gradita o vietata. Ed esce il film diventanto un caso in Argentina

30 Settembre 2016

No kids“, ovvero: “Qui i bambini non possono entrare“. Ma siccome la legge in Italia proibisce il divieto di ingresso ai minori nei locali pubblici, i bar, ristoranti, alberghi e servizi che aderiscono al “No kids” lo fanno capire in modo più o meno velato.

Stiamo parlando del movimento molto diffuso in Nord Europa e che sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese: luoghi, i locali e servizi in cui la presenza dei bambini non è gradita o è addirittura vietata.

In Svezia alcuni hotel non accettano bambini di età inferiore ai 12 anni, così come in Spagna alcune catene di alberghi accettano ragazzi dai 14 o addirittura dai 18 anni in su.

In Austria, per dirne un’altra, l’albergo Cotrisen che aderisce alla stessa campagna “vietato ai minori” registra molto spesso il tutto esaurito.

Anche se le famiglie con prole possono considerare discriminante tale movimento,  la scelta da parte di alcuni esercizi di offrire ai clienti un servizio all’insegna del silenzio e della tranquillità viene vista con favore dai single e in generale da chi mal sopporta alcuni comportamenti eccessivi dei bambini di oggi.

Adesso arriverà anche nelle sale italiane il film che ha diviso l’Argentina. “No kids”, storia d’amore combattuta perché lui ha una figlia – tenuta nascosta- e lei di figli non ne vuole.

Il film, che è stato uno dei maggiori incassi degli ultimi anni in Argentina, ha provocato un forte dibattito nel paese, presentando un punto di vista diverso e coraggioso. Per una volta, una donna afferma chiaramente che non solo la maternità non le interessa, ma che di bambini non ne vuole proprio sapere.

Diego Peretti, protagonista del film, spiega perfettamente il senso della pellicola:

Credo che il film dimostri come non ci sia un solo tipo di famiglia e che in realtà ci sono relazioni molto diverse tra loro, tutte degne di grande rispetto. La dote maggiore del film è il modo in cui affronta delle tematiche molto attuali, ponendo delle domande sulla scelta di avere dei bambini. La cosa interessante è che non esistono delle verità assolute, visto che ciascun personaggio espone il proprio punto di vista, basato sulle proprie convinzioni.

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