Dieta, un chip attaccato ai denti controllerà cosa mangi

Il futuro della dieta è un chip attaccato ai denti che indica cosa mangi e raccoglie informazioni durante i pasti

3 Aprile 2018

Il futuro della dieta è un chip in grado di controllare cosa mangi. A idearlo i ricercatori della Tufts University School of Engineering, che hanno realizzato un piccolo sensore da applicare sui denti, capace di monitorare l’alimentazione.

Il chip infatti raccoglie le informazioni sugli alimenti e le trasmette in radiofrequenza, diffondendo dati riguardo la presenza di alcol, sale e zuccheri. Il team di esperti, guidati dal professor Fiorenzo Omenetto, ha lavorato a lungo alla creazione del quadratino molto sottile della grandezza di 2 X 2 millimetri.

Il chip si applica direttamente sul dente e contiene un rilevatore costituito da un’antenna bioresponsiva che reagisce alle sostanze ed è ricoperta da due minuscole cornici d’oro.

Lo strumento è stato realizzato per aderire perfettamente al dente e per durare nel tempo, trasmettendo senza difficoltà le informazioni accumulate durante i pasti.

“Aveva senso spostarsi in bocca, per poter sfruttare la miriade di marcatori presenti in questa parte del corpo – ha spiegato Omenetto ad “Ars Technica” -, molto importanti per monitorare il nostro stato di salute. La possibilità di sfruttare i sensori come supporto alla dieta è emersa grazie all’incontro con i ricercatori nutrizionali della Tufts University School of Engineering“.

Nel corso dei primi test effettuati i ricercatori hanno collegato il chip ad uno smartphone e in seguito hanno consumato succo di mela, alcol, collutorio, acqua del rubinetto e una zuppa salata.

Per ora gli studi sono solamente agli inizi, ma gli scienziati, che hanno pubblicato i risultati della ricerca sulla rivista “Advanced Materials”, sono convinti che in futuro il chip potrà aiutare moltissime persone e garantire grandi scoperte utili per la salute comune.

“L’impatto che un dispositivo di questo tipo può avere in campo medico e scientifico è determinante – ha spiegato Fiorenzo Omenetto -. Abbiamo esteso la tecnologia delle radiofrequenze ad un dispositivo indossabile di piccole dimensioni che può trasmettere informazioni direttamente dai nostri denti”.

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