Ecco ciò che resta della sonda italiana Schiaparelli su Marte. Con mistero

La NASA ha diffuso le prime immagini di ciò che resta della sonda italiana schiantatasi su Marte. E c''è pure qualche mistero

28 Ottobre 2016
Fonte: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Arrivano dalla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) della NASA la prima foto ad alta risoluzione di ciò che resta del lander italiano Schiaparelli della missione ExoMars, schiantasi alcuni giorni fa su Marte.

L’immagine è stata scattata lo scorso 25 ottobre con la fotocamera HiRISE e risulta quindi di superiore qualità rispetto a quelle giunte una settimana relative al sito dell’impatto, dove il cratere dello schianto e il paracadute apparivano ancora come piccole macchie scure e confuse.

“In questa nuova foto si possono vedere i dettagli del cratere e del paracadute, attaccato allo scudo posteriore – ha spiegato Paolo Ferri, responsabile delle operazioni di volo delle missioni dell’Esa – Le dimensioni del cratere sono di circa 2,5 metri, compatibili con le stime iniziali e c’è poi un terzo oggetto che sembrerebbe lo scudo termico, distante circa un chilometro”.

Ancora da capire, invece, la natura di alcuni elementi non identificati intorno ai resti, anche se non è da escludere che siano imperfezioni dell’immagine: “Ci sono alcuni punti bianchi che potrebbero esser detriti dispersi sul suolo dopo l’esplosione del veicolo ed è misteriosa anche la striscia scura vicino al cratere – ha spiegato Ferri – Si potrebbe trattare anche di un effetto di disturbi elettronici”.

“Per capire se si tratti di oggetti reali o effetti elettronici basterà scattare nuove foto da punti diversi. Intanto la task force degli esperti continua a lavorare. Tutte le indagini sono del resto a livello preliminare e in questo momento è impossibile trarre conclusioni: stiamo lavorando per metter appunto il rapporto finale, previsto entro metà novembre”, ha concluso Ferri.

A scattare le nuovo foto da angolazioni diverse sarà sempre la sonda Mro della Nasa, che potrebbe così aiutare l’ESA a comprendere le vere ragioni dello schianto della sonda Schiaparelli su Marte.

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