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Nuove prove di vita su Marte: il Rover della NASA rileva sostanze organiche

Su Marte, è avvenuto n entusiasmante sviluppo grazie al rover Perseverance della NASA

Pubblicato:

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Nel cratere Jezero di Marte è stata fatta un’emozionante scoperta, grazie al rover Perseverance della NASA, che ha rilevato diverse sostanze organiche sulla superficie del pianeta. Sebbene questa scoperta non fornisca una prova definitiva dell’esistenza di vita passata o presente su Marte, apre nuove speranze e stimola ulteriormente la ricerca di vita extraterrestre.

La scoperta della NASA su Marte

Il rover Perseverance è equipaggiato con lo strumento Scanning Habitable Environments with Raman and Luminescence for Organics and Chemicals (Sherloc), che ha permesso la mappatura e l’analisi dettagliata di molecole organiche e minerali su Marte. Da quando è atterrato nel cratere Jezero, un antico bacino lacustre, i ricercatori hanno utilizzato i vari strumenti del rover per esaminare le rocce presenti sulla superficie del pianeta, conducendo così alla recente scoperta.

Segni di molecole organiche sono stati rilevati in tutti e 10 i campioni osservati da Sherloc nel cratere Jezero. I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Nature e rappresentano una svolta entusiasmante per gli appassionati di extraterrestri. Anche se le sostanze organiche rilevate potrebbero non essere di origine biologica, potrebbero fornire informazioni cruciali sul passato di Marte e sulla sua capacità di sostenere la vita aliena.

Perché è così importante la scoperta fatta su Marte

Questa scoperta non solo suggerisce che Marte potrebbe aver avuto una storia più complessa di quanto si pensasse in precedenza, ma fornisce anche informazioni preziose sulle modalità di formazione delle sostanze organiche, sia attraverso l’acqua sia in combinazione con materiali vulcanici.

L’individuazione di tali sostanze su Marte rappresenta un passo significativo nella ricerca di vita extraterrestre. Nonostante le incertezze sulla loro origine biologica, queste scoperte aprono nuove prospettive sul passato e sul potenziale di Marte come ambiente ospitale per la vita aliena. L’entusiasmo generato da questa scoperta sicuramente spingerà ulteriormente la ricerca e l’esplorazione del Pianeta Rosso.

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