Gli errori da non fare quando si cucina la quinoa

E' un falso cereale molto gustoso e versatile, ottimo per i vegani ma anche per i celiaci: ecco come cucinarla al meglio

11 Gennaio 2021

E’ un falso cereale, perchè in realtà è una pianta che appartiene alla famiglia degli spinaci: produce però dei chicchi raccolti in una spiga, che quando vengono macinati contengono parecchio amido. Per questo motivo la quinoa viene equiparata ad un cereale, ma in realtà non lo è: ha origini antichissime, era conosciuta già dagli Inca che la chiamavano “la madre di tutti i semi”, ed ancora oggi si difende benissimo, anzi è un alimento di gran “moda”.

Ottima per le diete vegetariane e vegane, perchè ricca di proteine, è anche completamente mancante di glutine ed è quindi l’alimento ideale per i celiaci: pensate che è stata scelta anche dalla NASA come alimento consigliato per gli astronauti durante le loro missioni.

Piatto tradizionale boliviano, la quinoa è ormai molto utilizzata anche da noi ma va cucinata utilizzando particolari accorgimenti: se non si conoscono, si rischia di rovinare il gusto della quinoa e di non riuscire quindi ad apprezzarla.

Per prima cosa, la quinoa va sciacquata per bene sotto l’acqua prima della cottura, per rimuovere la saponina, una sostanza amara che protegge il chicco (anche i legumi andrebbero sciacquati, ecco perchè).

Dopo aver fatto questa operazione, la quinoa va messa in pentola con una proporzione di due bicchieri di acqua (o brodo) per ogni bicchiere di semi. Cuoce come un risotto, assorbendo il liquido: vi renderete quindi conto che è pronta quando non ci sarà più liquido e i chicchi saranno traslucidi, ci vorranno non meno di 10-12 minuti. Proprio come un risotto, dà il meglio di sè se tosterete i semi prima di cuocerli: ricordatevi, anche in questo caso, di non scolarli assolutamente.

Prima di essere servita, la quinoa deve riposare per 15-20 minuti, in modo che il chicco si assesti: per un risultato ancora migliore, l’ultimo tocco deve essere una vigorosa mescolata con la forchetta, che “spande” i chicchi e permette di assorbire anche l’ultimo liquido rimasto.

 

 

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