L’estate è sinonimo di vacanze, valigie, partenze e… pedaggi. Mentre milioni di italiani si mettono in viaggio per raggiungere le località balneari e di villeggiatura, le autostrade del nostro Paese si preparano a un traffico da bollino rosso. Tuttavia, oltre ai rallentamenti e alle code ai caselli, a pesare (e non poco) è il costo per percorrere certi tratti autostradali.
- Il salasso nascosto tra i caselli
- La A35 Brebemi: tra i tratti più costosi in Italia
- L'autostrada più costosa d'Italia è l'A5 Torino-Monte Bianco
- Le eccezioni gratuite
Il salasso nascosto tra i caselli
Se da un lato l’aumento del carburante preoccupa chi è pronto a partire, dall’altro il pedaggio autostradale rappresenta una spesa spesso sottovalutata ma significativa. E non solo d’estate: ogni giorno, lavoratori pendolari e professionisti affrontano spostamenti su tratte a pagamento, che nel tempo hanno visto crescere i costi in modo spropositato.
Tra rincari graduali e nuovi tratti a pagamento, viaggiare in auto in Italia può diventare una vera e propria impresa economica.
La A35 Brebemi: tra i tratti più costosi in Italia
A sorpresa – ma non troppo – è proprio la A35 Brebemi – che collega Brescia a Milano passando per Bergamo – a essere spesso indicata come tra le autostrade più care d’Italia. Secondo i calcoli, qui si pagano ben 2 euro ogni 10 chilometri. Per chi percorre l’intero tracciato di circa 62 km, il costo sfiora i 12,40 euro solo per l’andata, senza considerare il ritorno o eventuali deviazioni.
Un costo che, se rapportato a viaggi frequenti – come quelli dei pendolari – può raggiungere cifre a tre zeri in un anno, arrivando a incidere quasi quanto una mensilità intera di stipendio. E se si considera anche il carburante, la spesa diventa ancora più significativa.
In realtà, l’alto costo del tratto autostradale è dovuto al fatto che si tratta di un’autostrada moderna e tecnologicamente avanzata di nuova costruzione, interamente realizzata da investitori privati che, pertanto, applicano un alto pedaggio per rientrare dall’investimento iniziale. La differenza con gli altri tratti è dovuta quindi principalmente alla questione che – rispetto alle altre autostrade – non è stata costruita dallo stato e poi data in gestione a dei concessionari.
L’autostrada più costosa d’Italia è l’A5 Torino-Monte Bianco
Se la A35 Brebemi è diventata un caso celebre proprio per l’alto costo, in realtà ce n’è una ancora più cara, soprattutto per i turisti invernali più che per quelli estivi… Stiamo parlando di quella che da Torino porta al tunnel del monte Bianco attraversando la Valle d’Aosta (A5 Torino-Monte Bianco). Per percorrere questo tratto, infatti, gli automobilisti pagano ben 3,45 euro ogni 10 chilometri.
Tra le autostrade più costose d’Italia, poi, troviamo anche la A36 Pedemontana Lombarda, con un costo medio di 1,93 euro ogni 10 km, un’altra infrastruttura nata con l’intento di decongestionare il traffico ma che finisce per gravare pesantemente sulle tasche degli automobilisti.
Le eccezioni gratuite
Fortunatamente, non tutte le autostrade italiane sono a pagamento. Alcuni tratti rimangono gratuiti, come la A2 (Salerno-Reggio Calabria), la A19 (Palermo-Catania), la A29 (Palermo-Mazara del Vallo) e il tratto Catania-Siracusa. Si tratta però di eccezioni localizzate, che si trovano solo nel quadrante meridionale del nostro Paese.
L’Italia ha una rete autostradale estesa e in molti casi moderna, ma la sua gestione e i costi associati rappresentano da anni una delle maggiori criticità per automobilisti e trasportatori. Chi parte per le vacanze mette spesso in conto una spesa extra per il casello, ma per chi le autostrade le usa ogni giorno, la situazione è decisamente ben più pesante.