Le piante amano la musica #lodicelascienza

E' dimostrato da decenni di studi, ma scoprire che le piante giovano nell'ascoltare musica è sempre affascinante: conoscete la storia di Montalcino?

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Decenni di studi ben documentati lo hanno dimostrato: anche le piante, proprio come noi, amano la musica. Lo dimostrano crescendo meglio, ammalandosi di meno, producendo frutti più buoni e grandi.

Nel 1973 la dottoressa Dorothy Retallack, medico di Denver con la passione per il canto, si era resa conto della connessione fra musica e sviluppo delle piante: proprio in quell’anno pubblicava il libricino “The sound of Music and Plants”, che relazionava sugli esperimenti condotti fin dal 1968.

La dottoressa Retallack aveva disposto le piante nelle diverse stanze di casa sua, insieme ad un altoparlante che diffondeva musiche diverse: dai suoi esperimenti è emerso che le piante gradivano di più la musica ad intermittenza rispetto a quella continua e che amavano la musica del nord dell’India, seguita da quella classica e da quella jazz.

Come è spiegabile questo scientificamente? Non è ancora chiarissimo, ma le ragioni sono principalmente due: meccaniche, dovute quindi agli effetti del suono come risonanza, pressione, vibrazioni, e elettromagnetiche, che hanno a che vedere con la risonanza e le vibrazioni energetiche.

Nel 1950 il dottor Singh, del Dipartimento di Botanica all’University di Madras, aveva già capito che i suoni influenzavano la crescita dell’ Hydrilla verticillata, una pianta acquatica di origine asiatica. Analizzando lo scorrere del protoplasma nelle foglie aveva osservato che posizionando un diapason elettrico a due metri dalla pianta e facendolo vibrare, il protoplasma aumentava come in presenza di luce solare, anche se non ce n’era.

La musica fa bene alle piante, ma bisogna saperla usare: eccessi di volume o musica troppo invasiva possono danneggiare la crescita delle piante invece che aiutarla.

In particolare la vite sembra amare la buona musica, specialmente quella classica: in Toscana, precisamente a Montalcino, il proprietario di alcuni appezzamenti di vite che producono pregiato Brunello ha fatto montare 126  altoparlanti nella sua vigna per diffondere le note di Mozart. Le viti, parola di esperto agricoltore, producono più vino ed in anticipo rispetto a quelle che non ascoltano musica.

 

 

 

 

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