In previsione delle feste di fine anno, tra regali e cenoni con amici e parenti, diventa difficile controllare esattamente i soldi da spendere. E il rischio di esborsi importanti, in aggiunta agli aumenti delle bollette di stagione, è dietro l’angolo. Tuttavia c’è una buona notizia dato che il mese di dicembre porterà non solo addebiti ma anche accrediti più sostanziosi. La busta paga dell’ultimo mese dell’anno, infatti, sarà più pesante per i lavoratori dipendenti.
Il motivo è legato strettamente al calendario dal momento che il 25 dicembre cade di domenica (sarà lo stesso anche per il 1° gennaio 2023). Per la maggior parte dei dipendenti, quindi, si tratta di una festività non goduta che come tale comporta una retribuzione aggiuntiva da calcolarsi nello stipendio di dicembre. Di conseguenza, la busta paga conterrà un bonus che tiene conto del Natale sulla base dei contratti definiti collettivamente per ciascuna categoria.
L’aumento, quindi, varia a seconda delle clausole collettive che per la maggior parte degli impiegati e dei dipendenti pagati mensilmente corrisponde a 1/26 della retribuzione prevista. E se il 2022 finisce con questa bella notizia, il 2023 si preannuncia un anno altrettanto generoso. Capodanno, infatti, sarà una domenica, quindi si innesca lo stesso meccanismo di cui sopra per cui al lavoratore spetterà, nella busta paga di gennaio, il bonus per una festività non goduta.
E come abbiamo visto in questo nostro precedente articolo, i prossimi dodici mesi offriranno anche parecchi ponti strategici per cui sarà possibile godere di molte vacanze con soli pochi giorni di ferie. Non regaleranno buste paga più pesanti ma certamente, se ben piazzati, sarà possibile gustarsi un po’ di relax in più semplicemente chiedendo cinque giornate di ferie al proprio capo. Non male come prospettiva, anzi un vero e proprio buon proposito (forse l’unico) che non sarà difficile onorare.