Non mischiare i detersivi per la casa, può essere pericoloso

Quanti prodotto per la casa utilizziamo? Facciamo attenzione, però, a non mescolare mai certe sostanze chimiche.

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Vetri, pavimenti, superfici di vari materiali dalla cucina al bagno: ogni ambiente necessita di prodotti specifici per la pulizia. E così la nostra dispensa si riempie di detersivi anche molto differenti tra loro. Maneggiare sostanze chimiche diverse richiede sempre attenzione anche perché la contaminazione con certi componenti può essere pericolosa. Inoltre, le esalazioni dei vapori da una miscela impropria possono rendere necessaria una corsa in ospedale.

Come elencato da ‘Chemistry World’, ci sono principi attivi contenuti nei vari detersivi casalinghi che non devono mai essere mescolati. Vediamo quali sono le sostanze più comuni e quali sono le interazioni assolutamente da evitare. La candeggina è tra i prodotti più utilizzati, composta da una soluzione di ipoclorito di sodio (NaOCl) in diverse concentrazioni.

Segue l’ammoniaca (NH3), anche questa in soluzione con acqua utile per la pulizia di vetri, acciaio e porcellane. Non mancano, poi, prodotti a base di idrossido di sodio (NaOH), ovvero la soda caustica – sia solida sia in soluzione acquosa – e vari acidi come quello muriatico. Il primo consiglio, ogni volta che abbiamo tra le mani tali prodotti, è quello di leggere le etichette che forniscono tutte le indicazioni per un utilizzo sicuro.

Il rischio nasce, poi, come si accennava, dalla mescolanza dei diversi principi che può generare grandi quantità di calore e di gas. Mai unire candeggina e acido muriatico che, insieme, sviluppano cloro gassoso, lesivo per l’apparato respiratorio. E ancora, se la candeggina viene mescolata all’alcool etilico può formare un potente anestetico come il cloroformio e anche la soda caustica con l’acido cloridrico genera fumi.

Oltre alle pericolose esalazioni del momento, è possibile che una miscela sbagliata arrivi a bruciare i contenitori in cui è conservata. Se a questo aggiungiamo anche la decomposizione spontanea di una sostanza chimica, il processo rende ancora più nocivo un eventuale ‘incontro’ con altri principi. Fondamentale, quindi, conservare in maniera corretta ogni prodotto evitando, per esempio, la luce diretta del sole, un eccessivo riscaldamento e il contatto con i metalli.

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