L’emergenza energetica in Europa non è ancora del tutto rientrata. La guerra in Ucraina ha sconvolto gli equilibri globali, portando a rincari pesanti e a un’instabilità che, sebbene più contenuta rispetto ai picchi del 2022-2023, continua a farsi sentire. L’Italia, come altri Paesi europei, è riuscita a diversificare rapidamente le forniture di gas, riducendo la dipendenza da Mosca, ma famiglie e imprese devono ancora fare i conti con bollette elevate e con conguagli spesso insostenibili.
Tuttavia, accanto a questo scenario, stanno emergendo esperienze virtuose che indicano la strada verso un futuro più sostenibile e accessibile.
- Il caso di Torre Beretti e Castellaro: energia condivisa
- Bolzano: bollette quasi azzerate grazie alla bioedilizia
- Da Pavia all'Algeria
Il caso di Torre Beretti e Castellaro: energia condivisa
Nella Bassa Lomellina, il piccolo comune di Torre Beretti e Castellaro (Pavia) ha avviato un progetto pionieristico: l’installazione di pannelli fotovoltaici per alimentare strutture pubbliche, come il centro sportivo, e distribuire gratuitamente l’energia prodotta in eccesso ai residenti.
Le famiglie più bisognose hanno già beneficiato di una riduzione delle bollette, mentre l’amministrazione sta ampliando l’impianto per includere più nuclei possibili. «Il nostro obiettivo – spiega il sindaco Broveglio – è che residenti e imprese locali non paghino più la luce. Non vogliamo vendere energia alla rete nazionale, ma restituirla alla comunità».
Per farlo, il comune si è costituito come Comunità energetica rinnovabile, un modello che, in prospettiva, potrebbe garantire vantaggi ambientali ed economici, oltre a contrastare lo spopolamento delle aree interne.
Bolzano: bollette quasi azzerate grazie alla bioedilizia
Un’altra esperienza sorprendente arriva da Bolzano, dove la rivoluzione non è partita tanto dalla produzione energetica, quanto dall’efficienza.
Qui, una parte significativa dell’edilizia pubblica è stata riqualificata in chiave bioedilizia: cappotti termici di ultima generazione, ventilazione meccanica controllata, sistemi di isolamento avanzati. Il risultato è che i costi per il riscaldamento, una delle voci più pesanti delle bollette al Nord, sono stati praticamente azzerati.
Per molti inquilini, vivere in questi edifici significa non solo avere ambienti più sani e confortevoli, ma anche dire addio quasi del tutto alla spesa energetica. Un esempio concreto di come la transizione verde possa trasformare la quotidianità senza bisogno di incentivi temporanei o di interventi straordinari.
Da Pavia all’Algeria
Dal nord dell’Italia ci spostiamo più a sud, in Algeria, paese che sta puntando molto sulle energie rinnovabili, ed infatti proprio lì è nato il primo villaggio completamente alimentato da energia solare. Il progetto – curato dal Ministero dell’Ambiente e delle Energie Rinnovabili, in collaborazione con altri settori ministeriali e autorità locali – prevede la realizzazione del villaggio nella provincia di Illizi, a 1.758 chilometri a sud-est di Algeri.
La scelta di Illizi è stata influenzata proprio dal suo clima, essendo una delle regioni più soleggiate dell’Algeria, in cui l’area è desertica, con difficoltà di accesso all’elettricità e non connessa alla rete di gas nazionale.
Oltre al villaggio solare, però le autorità di Algeri hanno ideato altri piani ambiziosi, tra cui la distribuzione di kit solari alle famiglie residenti nelle aree più remote dell’Algeria, proprio perché il Ministero dell’Ambiente e delle Energie Rinnovabili punta a fornire l’accesso all’energia solare, a gran parte delle famiglie. E ancora, l’Algeria intende estendere l’illuminazione stradale solare intelligente su tutto il territorio, garantendo una fonte di luce gratuita sulle principali arterie di comunicazione.
Infine l’agricoltura: da anni, infatti, molti agricoltori usano macchinari alimentati a carburante anche solo per irrigare, inquinando l’ambiente agricolo, mentre l’adozione di pompe e pozzi alimentati ad energia solare, aiuterebbe sia gli agricoltori, consentendo il risparmio, sia l’ambiente.