Quando lavi le ciliegie non togliere il picciolo: l’errore nocivo

Si avvicina la stagione delle ciliegie, ma attenzione a comprare quelle giuste e soprattutto a lavarle nel modo corretto.

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Con l’avvicinarsi dell’estate, c’è un frutto che più di ogni altro accomuna grandi e piccoli. Piccola, tondeggiante, dal colore rosso rubino e così buona che, irrimediabilmente, ‘una tira l’altra’. Parliamo ovviamente della ciliegia, che comincia a fare bella mostra di sé al mercato spiccando su tutti gli altri frutti proprio grazie al suo rosso brillante. Ne esistono diverse varietà, ciascuna con proprie caratteristiche specifiche e dalla dolcezza più o meno accentuata. Quelle più zuccherine, per esempio, sono morette, duroni e bigarreaux mentre chi ama il sapore leggermente più pungente deve optare per amarene, marasche e visciole. A ognuno la propria ciliegia, dunque.

Al di là dei gusti personali, poi, saper fare la scelta giusta è il primo passo per portare a tavola un frutto gustoso e sano. Quando siamo dal fruttivendolo, o nel reparto ortofrutticolo della grande distribuzione, stiamo attenti nel selezionare le ciliegie più fresche. Non solo saranno più saporite ma dureranno più a lungo una volta portate a casa. Come sceglierle, allora? E come procedere per lavare nel modo giusto? Impariamolo insieme.

Per capire se le ciliegie sono fresche controlla il picciolo e fai attenzione quando le lavi

A fornirci l’indicazione più preziosa circa la freschezza delle ciliegie è il picciolo che dovrebbe essere di colore verde intenso e dovrebbe avere una consistenza compatta. Inoltre, verifichiamo che il frutto nel suo complesso sia di una bella tonalità vivace, indice che è giunto al corretto grado di maturazione ed è pronto per essere consumato. Ma il gambo è utile non solo per la scelta iniziale.

Quando, infatti, si procede con il lavaggio prima di servire a tavola il frutto fresco oppure prima di utilizzarlo per una ricetta, è bene evitare un errore che molti commettono. Intanto, le ciliegie vanno lavate appena prima di essere mangiate e per eliminare ogni eventuale residuo chimico dal processo produttivo, si possono utilizzare diversi metodi. Un primo modo richiede un po’ di aceto (circa metà bicchiere diluito in un litro d’acqua), altri invece ricorrono a qualche goccia di disinfettante per alimenti.

Un’ulteriore alternativa prevede, invece, un po’ di acqua tiepida e bicarbonato in cui lasciare a bagno per qualche minuto i frutti. Basterà, poi, un risciacquo veloce in acqua corrente per completare il lavaggio. Il dettaglio, solo all’apparenza indifferente, riguarda proprio il picciolo che non va tolto quando si lava il frutto. Il gambo, infatti, protegge la polpa evitando che si insinui l’acqua sotto la buccia e mantenendo integra la nostra ciliegia. Solo al momento dell’asciugatura, infatti, si possono staccare con delicatezza i piccioli.

Come utilizzare i piccioli e i noccioli delle ciliegie

Una volta separati dai frutti, i piccioli così come i noccioli possono avere una seconda vita grazie a una serie di proprietà quasi insospettabili. Per esempio, i noccioli riescono a trattenere il calore e il gelo, rilasciandolo lentamente. Sono perfetti, quindi, per fare da imbottitura naturale a piccoli cuscini da utilizzare in caso di cervicale, dolori muscolari e mestruali, mal di denti e traumi. I piccioli, invece, possono essere impiegati per tisane digestive, disintossicanti  e drenanti in abbinamento agli stessi noccioli.

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