Quando si gira un film i ciak sono infiniti, gli attori girano e rigirano le stesse scene molte volte, da diverse angolazioni, provano e riprovano dialoghi e battute: allorché sono chiamati a girare scene di sesso, le uniche parole che sentiamo uscire dalla bocca degli interpreti sono monosillabi, respiri e ansimi.
Si ricerca invece la sintonia profonda e l’attrazione reale per ricreare la magia delle “petite morts” che proviamo nella vita vera. Alcuni attori ci riescono meglio di altri e piuttosto che recitare in una scena particolarmente bollente, finiscono per viverla davvero e lasciarsi andare con il partner senza operare quella necessaria scollatura affinché personaggio e persona non si sovrappongano.
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Tra gli attori che più hanno avuto voglia di sperimentare in questo senso troviamo Robert Pattinson che in ‘The lighthouse’ (Robert Eggs, 2019) ha girato una scena di esplicita masturbazione sulla spiaggia. L’attore ha rivelato al Ny Times di aver scioccato la troupe presente per il finale della scena: “Ho pensato, ok, a posto, nessuno mi ha detto di fermarmi quindi vado avanti”.
Nel 2008 sempre l’attore feticcio di ‘Twilight’ ha dato il volto a Salvador Dalì in ‘Little Ashes’ e, ricercando una maggiore intensità interpretativa, ha voluto dare un tocco più realista alla scena di autoerotismo mentre guardava una coppia fare l’amore.
Anche i film di Lars von Trier prevedono spesso incontri sessuali veri, con gli attori che improvvisano scene bollenti per davvero, senza un vero e proprio copione. Parliamo, per esempio di ‘Nymphomaniac’ (2013) quando Shia LaBeouf ha un rapporto con Stacey Martin: il sesso è vero ma i due attori sono stati sostituiti dalle rispettive controfigure e poi in post-produzione sono stati applicati i loro volti.
Nel 1998 von Trier ha girato ’Gli idioti’, dove si racconta per immagini la ritrovata libertà di un gruppo di amici che si spoglia, in tutti i sensi, delle convenzioni imposte dalla società per ricercare la spensieratezza. Le scene di nudo sono più che reali anche se non vengono chiaramente mostrati i volti.
Ancor più spinta la scena di sesso orale praticato dall’attrice Chloë Sevigny in ‘The Brown Bunny’ nel 2003 all’allora fidanzato Vincent Gallo, regista e interprete della pellicola che sconvolse Cannes.
Per chi è in vena di amarcord, tra i film con scene di sesso vere annoveriamo ‘L’impero dei sensi’ (1976), un dramma giapponese diretto da Nagisa Oshima, e ‘Pink Flamingos’ (1972), considerato il il film cult di John Waters con Divine, la drag queen più celebre del grande schermo.