Il Covid-19 è ancora tristemente tra noi a ormai tre anni dalla sua comparsa su questo mondo: oggi sappiamo molto di più su questo virus e su come prevenirlo e curarlo, sebbene i sintomi cambino in continuazione con l’evoluzione delle diverse varianti.

I casi, in questo periodo pre-natalizio, sono in aumento in tutto il mondo, con la variante Omicron BA.5 che domina praticamente il panorama globale, affiancata da altre “versioni” del virus che non hanno preso il sopravvento. Grazie ai vaccini, tuttavia, stiamo riuscendo a tenere sotto controllo gli effetti, dato che la percentuale di ospedalizzazioni e di presenza di sintomi gravi è piuttosto ridotta. Aver fatto il vaccino, infatti, non evita di contrarre il virus e di sviluppare i sintomi della malattia, ma evita che si presentino degenerazioni potenzialmente pericolose.

Ebbene, se fino a qualche tempo fa uno dei sintomi principali del COVID sembrava essere la scomparsa del senso del gusto, oggi è al naso che bisogna fare più attenzione. Tra i sintomi più diffusi, infatti, c’è l’iposmia, ovvero la diminuzione o la perdita completa dell’olfatto. Accanto ad essa, tuttavia, c’è anche un nuovo sintomo, completamente diverso.

Se l’iposmia è una “tradizionale” perdita dell’olfatto, in molti soggetti sta comparendo la “parosmia“, in cui l’odore di un oggetto familiare si trasforma in qualcosa di sgradevole. Sintomi curiosi che rendono senza alcun dubbio assai più dura la comunque non certo piacevole convalescenza da Covid.

Ad ogni modo, il mal di gola è ancora il sintomo più comune di Covid al momento, seguito da naso che cola, naso chiuso, mal di testa e febbre. La sintesi generale è che questi sintomi sono ancora molto simili a quelli dei virus del raffreddore e con esso troppo spesso si confondono. Anche se se ne parla sempre meno, l’utilizzo della mascherina e un certo distanziamento sono sempre necessari per evitare brutte sorprese.