Un supercomputer fa una previsione preoccupante su quando cesserà la vita sulla Terra: la data

Lo studio di due ricercatori rivela che il Sole condannerà la vita terrestre: ecco quando finirà tutto, secondo i calcoli scientifici

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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L’idea che la vita sulla Terra possa estinguersi del tutto è da sempre al centro di teorie, romanzi e film apocalittici. Ora, però, c’è anche uno studio scientifico supportato dall’intelligenza di un supercomputer. Secondo una ricerca condotta da un team internazionale di scienziati provenienti dalla NASA e dalla Toho University in Giappone, il nostro pianeta ha effettivamente una data di “scadenza”. E non si parla di milioni di anni, ma di miliardi: precisamente l’anno 1.000.002.021.

Quando e perché finirà la vita sulla Terra?

Lo studio, pubblicato originariamente sulla rivista Nature Geoscience, è stato condotto da Kazumi Ozaki e Christopher T. Reinhard. I due ricercatori hanno utilizzato modelli climatici avanzati per simulare l’evoluzione futura dell’atmosfera terrestre. Grazie alla potenza di calcolo di un supercomputer, hanno analizzato in dettaglio le trasformazioni chimiche e fisiche che avverranno nei prossimi miliardi di anni. Il risultato è un quadro inquietante: la vita come la conosciamo oggi non potrà sopravvivere per sempre, e il processo di estinzione sarà causato dalla progressiva evoluzione del Sole.

Il cuore della previsione si basa sul fatto che il Sole, come ogni stella, è destinato a cambiare nel tempo. Aumentando gradualmente la sua luminosità e calore, la nostra stella causerà un innalzamento delle temperature globali sul pianeta. Questo cambiamento climatico estremo non sarà improvviso, ma avverrà nel corso di centinaia di milioni di anni. Tuttavia, secondo le simulazioni, il punto critico sarà raggiunto tra circa un miliardo di anni, quando l’atmosfera terrestre non conterrà più abbastanza ossigeno per sostenere le forme di vita aerobiche.

Uno degli aspetti più inquietanti dello studio riguarda proprio la scomparsa dell’ossigeno atmosferico. Gli scienziati spiegano che la nostra attuale atmosfera, ricca di ossigeno, è un indicatore diretto della presenza di vita complessa. Ma col tempo, a causa dei mutamenti della fotosintesi e della composizione atmosferica, l’ossigeno si ridurrà fino a livelli incompatibili con piante, animali e persino con la maggior parte dei microrganismi.

Un futuro silenzioso e sterile

L’estinzione della vita non avverrà con un’esplosione, ma in modo graduale e silenzioso. Gli oceani si riscalderanno, la vegetazione si ridurrà drasticamente e, man mano che i livelli di ossigeno caleranno, gli organismi aerobici cominceranno a scomparire. Alla fine, la Terra tornerà a somigliare al suo stato primordiale, abitata forse solo da alcune forme di vita semplici, anaerobiche, simili a quelle esistenti miliardi di anni fa.

Secondo gli autori della ricerca, questa previsione è importante non solo per riflettere sul destino del nostro pianeta, ma anche per comprendere meglio quali segnali cercare nell’esplorazione di altri mondi. Se l’ossigeno è il segnale chimico più evidente della presenza di vita su un pianeta, la sua assenza potrebbe indicare un futuro già segnato — o un passato remoto privo di forme biologiche complesse.

Niente panico… per ora

Nonostante la previsione possa sembrare angosciante, c’è un dettaglio da non trascurare: abbiamo davanti a noi un miliardo di anni. Un tempo inimmaginabile per la scala umana, ma rilevante per gli scienziati che studiano l’evoluzione della Terra. Insomma, il supercomputer ha parlato: la fine della vita sulla Terra arriverà, ma sarà una lunga, lunghissima transizione.

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