Anche sotto le unghie più pulite si annida una grande quantità di batteri: una ricerca del 1998 condotta sugli studenti di dermatologia della Pennsylvania University, si legge su Focus, ha evidenziato come le unghie dei volontari ne ospitassero centinaia, gli stessi che in quantità molto maggiori erano presenti sui polpastrelli e sui palmi delle mani.
Lo spazio subungueale, cioè quello compreso tra la pelle e la faccia interna dell’unghia, è infatti l’ambiente ideale per la proliferazione dei batteri: il guscio di cheratina li protegge dall’ambiente esterno, lavaggi compresi, mentre il calore del corpo garantisce la giusta temperatura e un adeguato tasso di umidità.
Le unghie sono uno dei luoghi preferiti dai batteri potenzialmente patogeni come l’Escherichia coli e la Salmonella.
Un altro tipo di batterio che si annida sotto le unghie è lo Staphylococcus aureus. Esso può determinare serie infezioni della pelle, ma anche bolle sulla lingua.
Nel 2007, alcuni scienziati turchi hanno fatto un test su 59 persone per capire se è vero che mangiando le unghie vengono trasportati i batteri nel cavo orale. I ricercatori hanno esaminato la bocca degli individui campione per verificare la presenza di batteri come Escherichia coli. Il 76% dei ”test” che si mangiavano le unghie sono risultati positivi.
E attenzione alla moda del momento: la quantità di batteri è ancora maggiore nelle persone che utilizzano unghie artificiali, che essendo solitamente più lunghe del normale ne ospitano molti di più.
Questo significa, si legge sempre su Focus, che lavarsi le mani, pratica consigliata anche dall’Oms come la più elementare forma di prevenzione contro diverse malattie, non è sufficiente per eliminare completamente i microrganismi nascosti sotto le unghie: per ridurne la quantità occorre tenere anche le unghie corte e molto, molto pulite.