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Temperature molto basse mettono a rischio il cuore: cosa accade

Una nuova ricerca afferma che esiste una correlazione tra temperature estreme e decessi per problemi cardiocircolatori.

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Il mese di dicembre sta facendo sentire in maniera particolarmente rigida la morsa del gelo, con temperature che anche in città spesso scendono ben al di sotto dello zero. Così, in queste giornate che precedono il Natale e le feste di fine anno, lo shopping all’aperto può diventare un’impresa e una bella tazza di tè caldo è più che gradita per riscaldarsi un po’ tra una compera e l’altra. Tuttavia, il freddo non sarebbe solo una noia per le proprie abitudini sociali ma potrebbe avere un impatto molto negativo anche sull’apparato cardiocircolatorio e sulla salute in generale.

Oltre a tosse, mal di gola e raffreddore, quindi, l’inverno metterebbe seriamente a repentaglio anche il cuore. Lo afferma uno studio recentissimo, pubblicato solo qualche giorno fa sulla rivista specializzata ‘Circulation’, che ha osservato il rapporto tra temperature estremamente basse e rischio di morte per malattie cardiache (come ischemie, ictus, aritmia e insufficienza cardiaca).

Tra questi, in particolare, è stato rilevato che l’insufficienza cardiaca sarebbe la causa di un numero maggiore di decessi connessi a condizioni metereologiche estreme. I numeri sono importanti: 12,8 morti in più al giorno nel caso di freddo estremo e 2,6 decessi in più nel caso di temperature estremamente calde. Entrando nel dettaglio, i ricercatori del Regno Unito hanno studiato le cause di morte di oltre 32 milioni di persone con problemi cardiovascolari, in un arco di tempo complessivo che va dal 1979 al 2029.

Le rilevanze conclusive mostrano che, ogni per mille decessi registrati, i giorni con temperature particolarmente basse hanno avuto in media 9,1 morti in più. In estate, invece, con temperature canicolari, l’aumento dei decessi è stato stimato in 2,2 in più. Si tratta, al momento, di un quadro che merita di essere approfondito per comprendere meglio le ragioni di tale correlazione ma che già da solo mette in guardia i pazienti sensibili dall’esporsi alle temperature esterne più estreme.

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