Ridipingere le pareti è uno dei modi più semplici ed economici per dare nuova vita a una casa. Tuttavia, la scelta del colore può avere conseguenze sorprendenti: una tonalità sbagliata rischia di svalutare l’immobile anche di migliaia di euro, secondo un’esperta del settore. «Il colore influisce su come percepiamo gli spazi, sulla luce e persino sull’emozione che un ambiente trasmette», spiega Jessie Brooks, product manager di Davincified, piattaforma specializzata in kit personalizzati di pittura.
Il colore da evitare: il rosa
Non tutto il rosa è uguale, ma alcune sue sfumature – in particolare i rosa fangosi o i rosa bubblegum – stanno rapidamente perdendo fascino. «I toni fangosi, quei rosa grigi e spenti, sembrano eleganti all’inizio, ma col tempo appaiono opachi e privi di vita», afferma Brooks. Questi colori tendono a non riflettere bene la luce, rendendo gli ambienti più piccoli e bui. D’altra parte, i rosa vivaci o da chewing-gum risultano troppo audaci: inizialmente divertenti, ma rapidamente datati. «Ciò che un anno sembra giocoso, l’anno successivo appare infantile. E i potenziali acquirenti fanno fatica a immaginarsi in spazi così specifici», aggiunge l’esperta.
Il problema del valore immobiliare
Secondo ricerche citate da Brooks, fino al 40% dei potenziali acquirenti abbasserebbe la propria offerta se non apprezzasse la palette di colori di un’abitazione. Il rosa, in particolare, figura tra le tinte meno amate. Gli acquirenti spesso calcolano mentalmente i costi di ridipintura, traducendo la loro impressione negativa in un’offerta più bassa. «Chi compra casa vuole entrare e sentirsi subito a proprio agio, senza pensare a lavori immediati», spiega Brooks. «Colori troppo caratterizzanti come il rosa costringono le persone a immaginare un cambiamento, e questo influisce direttamente sul prezzo finale».
La psicologia del colore
Il colore non è solo una questione estetica: ha effetti reali sul benessere psicologico. Il rosa può risultare rilassante in piccole dosi, ma su ampie superfici rischia di generare l’effetto opposto. I rosa fangosi tendono a trasmettere una sensazione di apatia, mentre i rosa accesi possono diventare opprimenti. «Le pareti stabiliscono il tono di tutto l’ambiente», ricorda l’esperta. «Se la base cromatica è sbagliata, anche mobili e decorazioni perdono armonia».
Alternative eleganti e senza tempo
Per chi ama le tonalità calde, Brooks suggerisce di orientarsi verso terracotta, pesca delicata o creme dai toni caldi, colori che offrono profondità e luminosità senza dominare lo spazio. Anche le tonalità greige (mix di grigio e beige) restano una scelta sicura: neutre, accoglienti e resistenti al passare delle mode. «I migliori colori per le pareti sono quelli che non si notano troppo», afferma Brooks. «Devono valorizzare l’arredamento e permettere alla personalità di emergere attraverso gli oggetti, non attraverso pareti troppo vistose».
Il segreto: pensare a lungo termine
Creare una casa elegante non significa inseguire le mode. Brooks consiglia di scegliere colori che possano accompagnare i proprietari per almeno dieci anni. «Domandatevi: amerò ancora questo colore tra qualche anno? Si adatterà a nuovi mobili o quadri? Se la risposta è no, continuate a cercare». Il bianco caldo, i grigi chiari e i toni neutri naturali restano le scelte più apprezzate. Non sono banali, ma versatili e raffinati.