A volte ci sembra il gesto più naturale del mondo: uscire dalla doccia, avvolgere i capelli in un turbante e tenerlo lì per tutto il tempo necessario a fare skincare, scegliere cosa indossare o preparare la colazione. Un’abitudine comodissima, certo, ma che potrebbe avere un impatto decisamente meno innocuo sulla salute dei capelli.
Secondo gli esperti, infatti, lasciare i capelli avvolti troppo a lungo in un asciugamano è uno di quegli errori silenziosi che, con il tempo, può compromettere sia la fibra capillare sia il benessere della cute. E la motivazione è più semplice (e sorprendente) di quanto immaginiamo.
Quando l’acqua diventa un nemico dei capelli
I capelli sono materiali vivi, ma reagiscono come una spugna: più restano bagnati, più assorbono acqua. Quando li avvolgiamo in un asciugamano per lunghi minuti, il tessuto non si limita ad asciugarli, ma li mantiene in uno stato di umidità costante.
Il risultato? La fibra capillare si gonfia, diventa più pesante e perde elasticità. Un capello troppo imbevuto d’acqua è molto più fragile: si tende a spezzare, a formare doppie punte e a diventare crespo quasi immediatamente. Questo accade soprattutto quando l’asciugamano è pesante, ruvido o tirato troppo stretto intorno alla testa.
Il gonfiore della fibra capillare: un dettaglio che fa danni
Quando il capello assorbe troppa acqua, le cuticole – la parte esterna che lo protegge – iniziano ad aprirsi. È un fenomeno naturale, ma se resta prolungato diventa un problema:
- il capello si indebolisce,
- perde definizione,
- diventa opaco
- e rischia di spezzarsi anche con una semplice spazzolata.
Ecco perché i capelli che restano nel turbante per troppo tempo sembrano più ribelli, elettrizzati e ingestibili: è la conseguenza diretta di un’esposizione eccessiva all’acqua.
Un altro problema: la cute che resta troppo umida
Ma non è solo la fibra a soffrire. Anche la cute subisce gli effetti dell’umidità trattenuta sotto l’asciugamano. Una cute che rimane bagnata troppo a lungo diventa un ambiente ideale per irritazioni, prurito e perfino comparsa di forfora.
L’umidità prolungata può:
- compromettere l’equilibrio del microbiota cutaneo,
- creare piccole infiammazioni,
- aumentare la sensazione di pesantezza alla radice.
In pratica: un turbante tenuto “per sicurezza” può trasformarsi in un piccolo sabotatore del cuoio capelluto.
Il turbante andrebbe tenuto pochissimo
La soluzione è più semplice di quanto sembri: l’asciugamano va tenuto giusto il tempo di fermare le gocce, non di asciugare i capelli.
Gli esperti suggeriscono un tempo massimo di 2-3 minuti. Il turbante serve solo a evitare che l’acqua coli sulla schiena o sui vestiti, non per asciugare davvero la chioma. Una volta tolto, si dovrebbe passare subito:
- a una fase di asciugatura delicata (meglio un panno in microfibra),
- o direttamente al phon, mantenendo la giusta distanza e una temperatura media,
- oppure alla routine leave-in, se si preferisce un’asciugatura naturale.
Come asciugare i capelli nel modo corretto
Per evitare danni e mantenere i capelli più forti e lucidi, puoi seguire qualche accorgimento semplice ma utile:
- Usa un asciugamano morbido o in microfibra: assorbe l’acqua più velocemente senza sfregare la fibra.
- Evita di “strofinare” i capelli: tampona, non massaggiare: lo sfregamento apre ulteriormente le cuticole.
- Non girare il turbante troppo stretto: la trazione meccanica danneggia radici e lunghezze.
- Passa alla fase di asciugatura subito dopo: che sia phon o air-dry, l’importante è non lasciare i capelli in stato di gonfiore.
- Usa un prodotto termoprotettore se passi al phon: previene ulteriori stress termici.
