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Arriva dalla Cina la pillola anti-invecchiamento: si vivrà fino a 150 anni?

Tra biotecnologie futuristiche e integratori “miracolosi”, il Paese punta a superare i limiti dell’età

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

L’idea di vivere fino a 150 anni sembra uscita da un romanzo di fantascienza, eppure è un tema su cui la Cina sta investendo in modo massiccio. Tra start-up specializzate, laboratori finanziati dallo Stato e prodotti già pronti per il mercato, il Paese sta cercando di trasformare un sogno millenario in una nuova industria strategica.

La nuova frontiera cinese: rallentare l’invecchiamento

A guidare questa corsa è un mix di ambizione politica, progresso scientifico e tradizione culturale. In un contesto in cui la popolazione cinese invecchia rapidamente, il governo vede nella scienza della longevità non solo un campo di ricerca, ma un’opportunità economica e geopolitica.

Tra i protagonisti c’è Lonvi Biosciences, una start-up di Shenzhen che ha sviluppato una pillola basata su estratti di vinaccioli, una sostanza ricca di composti antiossidanti. Il direttore tecnico dell’azienda, Lyu Qinghua, ha dichiarato al New York Times che vivere fino a 150 anni è “realistico” e che i primi risultati potrebbero arrivare nel giro di pochi anni.

E non si tratta solo di marketing: le ricerche sulla modulazione cellulare, sulla senescenza e sugli interventi anti-invecchiamento sono effettivamente in crescita, e il settore muove investimenti miliardari. Lonvi, ad esempio, afferma che entro il prossimo decennio malattie come il cancro potrebbero diventare “gestibili” o addirittura evitabili grazie alla medicina preventiva avanzata.

Un sogno antico con strumenti moderni

L’ossessione per la vita eterna non è nuova in Cina. Già oltre duemila anni fa, l’imperatore Qin Shi Huang cercava ossessivamente un elisir capace di sfidare la morte. Oggi, la differenza sta nelle tecnologie disponibili: biotecnologia, intelligenza artificiale, genetica e nanomedicina stanno trasformando un mito in un possibile business globale.

Le autorità cinesi hanno inserito ufficialmente la biologia della longevità tra le priorità nazionali al pari dell’AI e della robotica. L’obiettivo è chiaro: diventare leader mondiali nella scienza dell’invecchiamento e nelle cure che ne derivano.

Il mercato della longevità: integratori, crioterapia e “elisiri moderni”

La spinta alla ricerca è accompagnata da un proliferare di aziende che offrono soluzioni più o meno scientifiche per rallentare l’invecchiamento.
Un esempio è Time Pie, società che vende integratori, pubblica una rivista dedicata allo “slow aging” e organizza conferenze con ricercatori cinesi e internazionali. Durante uno degli ultimi incontri a Shanghai, erano presenti aziende che proponevano creme e lozioni anti-aging, bacche di goji e preparati fitoterapici, camere criogeniche capaci di raggiungere temperature estreme, stanze iperbariche per favorire il recupero cellulare.

Molte di queste tecnologie hanno basi scientifiche più o meno solide, ma rappresentano comunque un mercato in rapida espansione. Secondo il People’s Daily, l’aspettativa di vita in Cina ha raggiunto i 79 anni, superiore alla media mondiale ma ancora distante dagli oltre 84 anni del Giappone, uno dei Paesi più longevi al mondo. In questo contesto, le affermazioni sulla possibilità di arrivare a 150 anni appaiono più come una visione che come un traguardo imminente.

150 anni di vita? Tra scienza, speranza e propaganda

La Cina sta puntando sulla longevità come settore strategico: un investimento che unisce prestigio, economia e storytelling geopolitico. Le pillole anti-aging e le tecnologie criogeniche sono solo la punta dell’iceberg di un settore in cui biologia cellulare e ambizioni politiche si intrecciano.

Resta da vedere quanto di queste promesse verrà mantenuto e quanto resterà confinato nel mondo delle ipotesi. Per ora, più che l’immortalità, la Cina ha ottenuto una posizione da protagonista nella nuova corsa globale alla longevità.

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