Covid, il sintomo più comune nei vaccinati: non è la febbre

Uno studio che arriva da Tel Aviv ha individuato i sintomi da Covid19 più comuni oggi nei soggetti con ciclo vaccinale completo.

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Il Coronavirus continua a far parte delle nostre vite quotidiane e ce lo dimostrano i dati con contagi sempre presenti nei report rilasciati. Grazie alle buone abitudini che ormai abbiamo imparato a conoscere – dal vaccino al distanziamento sociale, dall’igienizzazione delle mani ai dispositivi di protezione personale – possiamo difenderci con efficacia. Tuttavia, le varianti del virus ne modificano la sintomatologia nei pazienti, cosicché può diventare difficile riconoscerlo. Soprattutto in tempi in cui inizia a circolare anche l’influenza stagionale.

I medici sottolineano come la vaccinazione completa sia l’arma numero uno per combattere il Covid19 tuttavia non ci rende immuni dal contagio. Il vaccino, infatti, predispone il nostro organismo a contrastare meglio il Coronavirus e a non rischiare di sviluppare forme gravi dell’infezione sino a dover ricorrere all’ospedalizzazione. Gli studi in corso, poi, evidenziano come il siero vaccinale possa modificare anche i sintomi da contagio, di gran lunga meno violenti che in passato complici anche le varianti.

La ricerca, condotta sulla variante Alpha (85% dei campioni testati), è stata realizzata da un team di studiosi dell’Università di Tel Aviv e pubblicata sul ‘New England Journal of Medicine. L’obiettivo era approfondire la sintomatologia da Covid19 nei pazienti vaccinati. Se in un primo tempo era la febbre a essere il principale campanello d’allarme, ora il quadro appare molto diverso. Ecco, in ordine di diffusione, quali sono i sintomi più comuni dichiarati da chi ha scelto di vaccinarsi:

  • congestione delle vie respiratorie superiori per il 36% dei casi
  • dolori muscolari nel 28% dei pazienti
  • perdita di olfatto e gusto nel 28% dei contagiati
  • febbre eventualmente accompagnata da brividi nel 21% dei soggetti

Si tratta, per il 67% dei casi di sintomi considerati lievi a fronte di un 33% completamente asintomatico. Per nessuno dei pazienti, poi, è stato necessario il ricovero in ospedale. Gli studiosi, inoltre, sono arrivati alla conclusione che il vaccino rende di gran lunga meno contagiosi i soggetti infettati che abbiano completato il ciclo vaccinale rispetto ai pazienti non vaccinati.

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