Furti, il trucco del campanello: il 'rumoroso' trucco per rubare indisturbati

Furti in crescita a Roma: la nuova tecnica dei ladri mette in guardia la città! Scopri il vecchio ma sempre efficace "trucco del campanello".

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il fenomeno dei furti in appartamento non è casuale e, anzi, nella gran parte dei casi è il risultato di una pianificazione meticolosa da parte dei ladri, che utilizzano una serie di segnali codificati per identificare le abitazioni più vulnerabili e ricordarsi dove agire e in che modo. Questi segni, talvolta discreti e quasi invisibili, vengono tracciati su citofoni, porte e muri, fornendo informazioni cruciali per i malintenzionati. Imparare a riconoscere e decifrare tali segni è fondamentale per migliorare la sicurezza delle nostre case e prevenire intrusioni indesiderate. Anche perché un aspetto particolarmente inquietante è la rapidità con cui i ladri possono agire: bastano infatti solo otto minuti per svaligiare completamente un’abitazione. Tra i trucchi più diffusi ce ne sono alcuni apparentemente semplici ma efficaci come il “trucco del campanello”. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.

Furti, il trucco del campanello usato dai ladri d’appartamento a Roma

A Roma, nel quartiere Eur, la popolazione è da giorni in allarme a causa di una serie di furti in appartamento che stanno mettendo in ginocchio i residenti. Una banda di ladri, ormai divenuta tristemente nota e riconoscibile grazie alle riprese delle telecamere di videosorveglianza, ha colpito ripetutamente le abitazioni locali, generando un clima di esasperazione tra gli abitanti. La situazione è così critica che i cittadini hanno scritto al Prefetto di Roma, chiedendo interventi urgenti per fermare questi criminali.

La tecnica utilizzata dai ladri è tanto semplice quanto efficace, e si è dimostrata infallibile fino a ora. I malviventi suonano il campanello delle abitazioni per verificare se ci sia qualcuno all’interno: se nessuno risponde, entrano sicuri di poter agire indisturbati. Questo metodo, noto come “trucco del campanello“, consente loro di identificare rapidamente le case vuote, pronte per essere svaligiate.

I furti avvengono principalmente nelle ore notturne, tra mezzanotte e le 8 del mattino, quando il buio e il silenzio avvolgono il quartiere, rendendo più facile per i ladri passare inosservati. Una volta stabilita l’assenza dei proprietari, bastano loro solo otto minuti per svaligiare completamente una casa, portandosi via beni di valore e lasciando i proprietari sconvolti e impotenti.

Stuzzicadenti nel citofono: la tecnica dei topi d’appartamento in piena città

Anche nel cuore delle metropoli più caotiche, dove il rumore e l’attività incessante sono solitamente in grado di garantire una certa sicurezza, i topi d’appartamento hanno trovato nuovi modi per aggirare la vigilanza e agire in maniera piuttosto indisturbata. Una vecchia tattica, tradizionalmente usata in aree più isolate, è stata rielaborata e adattata per i contesti urbani. Lontano dalle case di periferia e dall’oscurità della notte, i ladri hanno infatti ideato un metodo ingegnoso per svaligiare gli appartamenti senza trovare ostacoli lungo la strada, sfruttando la distrazione e la confusione che caratterizzano la vita cittadina.

L’obiettivo principale dei ladri urbani sono anche in questo caso i citofoni degli edifici residenziali. La tecnica è semplice ma efficace: inserire punte di stuzzicadenti tra i pulsanti del citofono, causando un incessante e fastidioso tintinnio. Questo suono disturbante serve a testare la reattività degli inquilini. Se nessuno risponde o reagisce al fastidioso rumore, i malviventi concludono che l’appartamento è vuoto, ottenendo implicitamente il via libera per l’azione. Il gesto, che potrebbe sembrare una semplice bravata, è in realtà un processo metodico che i ladri usano per confermare che la casa è pronta per essere svaligiata.

L’uso di questa tecnica è emerso con preoccupazione anche nel quartiere Monte Mario, a Roma, dove un residente ha condiviso la sua scoperta su un gruppo Facebook locale: il suo citofono era stato riempito di stuzzicadenti. Una serie di domande e di ricerche online ha rivelato che, no, non era lo scherzo stupido di qualche ragazzino ma un ben più pericoloso modus operandi di malintenzionati professionisti.

I simboli sui citofoni e i segni su porte, muri e cancelli lasciati dai ladri

L’arte di identificare case vulnerabili per furti ha raggiunto da anni un nuovo livello di sofisticazione grazie all’uso di simboli e segni lasciati dai ladri su citofoni, porte, muri e cancelli per potersi muovere indisturbati nelle loro attività criminiali.

Questi segni, che a prima vista possono sembrare casuali o insignificanti, sono in realtà codici utilizzati per raccogliere informazioni sulle abitudini degli inquilini e sulla sicurezza delle abitazioni. Tra i simboli più comuni che compaiono sui nostri citofoni, ci sono lettere maiuscole come “M” per segnalare il mattino, “AM” per il pomeriggio e “N” per la notte. Le lettere indicano i momenti più propizi per l’effrazione, individuate tramite lo studio delle abitudini degli inquilini o dei proprietari. Inoltre, le iniziali dei giorni della settimana, come “D” per la domenica, possono segnalare i momenti in cui è più probabile trovare la casa vuota.

Ma non solo. Anche sulle porte delle abitazioni è possibile trovare altri simboli distintivi. Ad esempio, una “K” con una stanghetta centrale suggerisce la presenza costante di persone in casa, un chiaro deterrente per i ladri che. Poi, una scala stilizzata in orizzontale o un triangolo rovesciato senza base può indicare la presenza di un cane, mentre l’apposizione di una croce con pallini rappresenta la presenza in casa di sistemi di sicurezza, come ad esempio un allarme collegato alle centrali delle forze dell’ordine.

I segni sui muri esterni, invece, tendono a essere più generici, ma forniscono al contempo informazioni preziose sull’intero stabile. Un rombo, ad esempio, segnala che molti appartamenti sono spesso disabitati, rendendo l’edificio un obiettivo attraente per i ladri. Un cerchio con un triangolo, invece, può indicare uno scarso interesse per l’immobile, suggerendo che non vi siano beni di grande valore. Sui cancelli delle villette, simboli come una “C” squadrata possono suggerire che la casa sia ricca, mentre una “X” indica un obiettivo ottimale per un furto. Praticamente un vero e proprio codice della malavita.

Questi segni non solo rivelano l’attenzione con cui i ladri pianificano le loro operazioni, ma anche l’importanza di vigilare e segnalare eventuali simboli sospetti. Conoscere e comprendere questi codici può aiutare i residenti a prendere misure preventive per proteggere le loro proprietà. Tra l’altro, non è detto che tutte le bande criminali utilizzino gli stessi segnali per muoversi, anzi. In certi casi non conosciamo i simboli utilizzati dai gruppi di malviventi…

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