Corno rosso portafortuna, il significato e il rito per attivarlo

Conosci il rito per attivare il corno rosso portafortuna? Scopri con noi qual è e come funziona.

18 Luglio 2023
Fonte: 123RF

Il corno portafortuna, conosciuto anche come “curniciello” a Napoli, si afferma come uno dei monili scaramantici più diffusi nella cultura popolare italiana. Questo piccolo oggetto ha una lunga storia e una tradizione radicata che lo ha reso parte integrante della nostra società. Sebbene in passato si credesse che il corno avesse il potere di allontanare la sfortuna e persino il malocchio (in realtà ancora oggi), la sua popolarità si è estesa ben oltre le superstizioni. Oggi, il corno rappresenta un’icona culturale irrinunciabile per molti.

In questo articolo, andremo ad esplorare le origini del corno portafortuna, scopriremo la sua storia millenaria e sveleremo il suo significato simbolico. Dalle antiche civiltà mediterranee fino alle tradizioni popolari contemporanee, il corno ha attraversato i secoli, assumendo varie forme e interpretazioni. Andremo a vedere anche qual è il rito per attivare il potere del corno rosso, un gesto che molti considerano essenziale per sfruttare appieno le sue presunte proprietà protettive.

Se sei incuriosito dalla magia e dalla storia di questo oggetto enigmatico, accomodati e immergiti nel mondo affascinante del corno portafortuna.

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Il significato del corno rosso portafortuna

Il corno rosso portafortuna è da sempre riconosciuto come simbolo distintivo di Napoli e un augurio di buona sorte. I visitatori che arrivano nella città partenopea non possono fare a meno di acquistare questo prezioso amuleto, portando con sé un pezzo dell’identità e della tradizione napoletana. In realtà, secondo la tradizione, affinché funzioni è necessario che il corno rosso venga regalato da qualcuno e non acquistato per sé.

Il colore predominante del corno portafortuna è il rosso, anche se oggi possiamo osservare diverse declinazioni fantasiose. La scelta del rosso come tonalità principale potrebbe non essere casuale, poiché questo colore è spesso associato a energia, passione e vitalità, elementi che si collegano alla natura stessa del corno come portatore di fortuna.

Riflettendo sulla sua struttura, non si può fare a meno di notare che il corno assomiglia a una forma fallica. Questa somiglianza non è casuale, in quanto il corno rappresenta il dio Priapo nell’iconografia classica. Priapo era un’antica divinità greca associata alla prosperità, raffigurato come un uomo basso e barbuto con un grande fallo sempre eretto, caratterizzato da un intenso colore rosso.

Si narra che in passato i napoletani si affidassero a Priapo come dio della fertilità, della ricchezza e dell’abbondanza. I contadini invocavano Priapo per ottenere raccolti migliori, le mogli che desideravano figli lo facevano per restare incinte e, in generale, ci si rivolgeva a lui per far sì che la propria situazione di vita potesse migliorare. Questa credenza popolare ha ispirato la forma dell’oggetto, poiché era comune accarezzare corni o peperoncini per richiamare l’attenzione della divinità e ottenere il suo intervento.

Il corno rosso portafortuna, quindi, incarna un simbolismo ricco di significato e tradizione. Oltre a rappresentare una connessione con il passato e le credenze antiche, l’oggetto offre un invito a coltivare speranza e auspici positivi per il futuro.

Il rito di attivazione del corno portafortuna

Per essere efficace, un cornetto portafortuna deve avere necessariamente alcune caratteristiche:

  • Colore rosso
  • Forma storta e tortuosa
  • Essere appuntito
  • Essere fatto di corallo o di terracotta
  • Averlo ricevuto in regalo e non averlo acquistato per sé

Ma ancora più importante è il rito di attivazione del cornetto stesso, che è davvero molto essenziale e comprende solo un gesto semplice e semplice e la pronuncia di una frase portafortuna:

  • La persona che ci regala il corno dovrebbe pungerci il palmo aperto della mano sinistra con la sua punta. Se siamo noi a regalare il corno, dobbiamo pungere la persona al quale lo doniamo!
  • A questo punto bisogna recitare la frase di Totò: “Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te”.
  • Tutto fatto: se avete seguito i due passaggi e il vostro corno rosso portafortuna presenta tutte le caratteristiche indicate, state certo che è attivo e che vi proteggerà!

Cosa accade se il corno rosso portafortuna si rompe?

Ma cosa succede se, inavvertitamente, il corno dovesse rompersi? Qualora dovesse accadere, la tradizione vuole che sia un segno che l’amuleto ha adempiuto al suo scopo, assorbendo tutte le energie negative nella sua punta.

Se la rottura avviene esclusivamente sulla punta, è un segno che la fortuna vi sorride. Al contrario, se la spaccatura è generica lungo il corpo dell’oggetto, significa che il corno ha svolto il suo dovere di allontanare il malocchio e le influenze negative.

Cornetto portafortuna, dove metterlo?

Il cornetto rosso portafortuna non viene solo indossato, ma è anche comunemente posizionato in casa o nei luoghi al chiuso per proteggere diversi ambienti. Che si tratti di un appartamento, un’automobile o un esercizio commerciale, l’80% dei cornetti viene posizionato strategicamente in punti specifici.

Uno dei luoghi in cui è comune collocare il cornetto portafortuna è il portafoglio. Questo amuleto può essere inserito nel portafoglio per attirare la fortuna e la prosperità nelle questioni finanziarie. I mini cornetti portafortuna sono particolarmente apprezzati per questo scopo, poiché possono essere facilmente portati in giro senza occupare troppo spazio.

Oltre al portafoglio, il cornetto può trovare la sua dimora protettiva in altri ambienti significativi. Ad esempio, può essere appeso in casa, vicino all’ingresso, per creare una barriera energetica contro le influenze negative. Allo stesso modo, nell’automobile, il cornetto può essere appeso allo specchietto retrovisore o posizionato in un punto visibile per garantire un viaggio sicuro e fortunato.

La leggenda del corno rosso portafortuna

Un tuffo nel passato rivela le prime tracce del corno come simbolo protettivo e propiziatorio, risalenti addirittura al 3400 a.C. In quel periodo, si utilizzava un oggetto a forma di corno per segnalare la presenza di un insediamento abitativo, associandolo alla difesa, alla protezione e alla fertilità per coloro che si circondavano di questa figura simbolica.

Esiste anche un racconto mitico legato a questo oggetto, che lo mette direttamente in relazione con il simbolo dell’abbondanza della cornucopia.

La mitologia greca racconta la storia di Zeus, il padre degli dei, che fu allevato dalle ninfe e allattato dalla capra Amaltea. Durante una cavalcata con la sua nutrice, Zeus accidentalmente le ruppe un corno. Una giovane ninfa di nome Melissa, colpita dalla sofferenza della capra, si prese cura della ferita. In segno di gratitudine, il padre degli dei prese il corno spezzato, che era vuoto all’interno, e lo riempì di fiori e frutta. Quindi, lo regalò a Melissa, promettendo che da quel corno miracoloso sarebbe stato possibile ottenere tutto ciò che il suo possessore avrebbe desiderato. Questo mito, chiaramente, rappresenta il concetto del corno dell’Abbondanza o Cornucopia, che simboleggia la fertilità della terra e l’abbondanza delle sue risorse.

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