L’Eredità, Flavio Insinna: “In tv? Devi fare lavoro di squadra"

Confermato al timone de L’Eredità, Flavio Insinna ha in serbo per l’autunno anche un film e una prima serata. E della tv dice: "È come una squadra".

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Cinema e fiction, quiz e prime serate: la nuova stagione tv di Flavio Insinna riparte il 23 settembre con L’Eredità, il game show di Rai 1 che vede al timone l’attore subentrato a Fabrizio Frizzi.

Confermata la formula del gioco (alle spalle ci sono più di 3700 puntate) con le immancabili professoresse, il programma dovrebbe anche godere di un nuovo “giochino molto divertente”, come ha anticipato sorridendo Carlo Conti.

“Non ho mai dato niente per scontato nella mia vita. – racconta il presentatore – L’Eredità da settembre a giugno è come una crociera, dove il mare si increspa poi arriva la bonaccia, a volte si inceppano gli strumenti e vai un po’ a occhio senza strumentazione di bordo. Ti sorprende perché il viaggio televisivo è emozionante, fatto anche di imprevisti”.

Ma per Insinna, il lavoro quotidiano a L’Eredità non sarà l’unico impegno autunnale. Mentre circolano insistenti anche voci, non confermate, su un suo ritorno alla serialità – si parla anche di Don Matteo – lo showman sarà di sicuro alla conduzione di Prodigi 2019, serata evento di Rai 1 dedicata all’UNICEF in onda il 27 novembre.

E poi c’è il cinema: “In autunno uscirà un film per il cinema – annuncia l’attore – a cui ho lavorato con Claudio Bisio, Sergio Rubini e Gianmarco Tognazzi. Quello per la fiction è un grande amore, quindi se Rai Fiction chiama… la vedo come un’unica storia d’amore”.

Sarà proprio per la versatilità che gli viene dall’esperienza sul set oltre che negli studi televisivi, Insinna ha sempre a cuore il lavoro di squadra. “Uno degli obiettivi de L’Eredità è proteggere il Tg1, che è il diamante del palinsesto, e negli anni impari che se il portiere para, la palla poi riparte. Quindi se va bene Unomattina io sono felice perché poi Eleonora Daniele troverà la linea accesa; a seguire, La prova del cuoco e così via”.

E conclude: “La devi pensare come una squadra. Se uno è felice solo del proprio programma non ha capito niente. Io mi preoccupo e faccio il tifo per tutti, da RaiNews 24 alle 6 del mattino fino a Marzullo”.

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