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Olio frittura, con questo metodo lo puoi riutilizzare senza problemi

L'olio di frittura può essere usato massimo due volte: ecco un buon sistema per chiarificarlo e riutilizzarlo

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

L’olio di frittura è un ingrediente prezioso in cucina, ma spesso, dopo un solo utilizzo, finisce tra i rifiuti. Questo non solo rappresenta uno spreco, ma può anche avere un impatto negativo sull’ambiente. E se ci fosse un modo per riutilizzarlo senza compromettere il gusto e la qualità dei tuoi piatti? In questo articolo, ti mostreremo un metodo semplice e sicuro per riciclare l’olio di frittura, permettendoti di risparmiare denaro e ridurre gli sprechi. Scopri come puoi trasformare un’abitudine quotidiana in una pratica sostenibile, senza rinunciare al piacere della buona cucina.

Come riutilizzare l’olio esausto

L’olio esausto della frittura è inquinante, per questo va smaltito come un rifiuto speciale (e mai e poi mai buttato nel lavandino o nello scarico del bagno): d’altro canto però non andrebbe neanche utilizzato più di una volta, per motivi di salute. Come uscire da questa contraddizione?

Se volete riutilizzare l’olio di frittura, ci sono alcune regole da seguire ed alcuni trucchi, che potrebbero rendere la vostra frittura più eco-friendly: vediamo quali.

Innanzitutto, l’olio di frittura non deve mai superare il punto di fumo, in altre parole il momento in cui l’olio si brucia: in quel momento si sprigionanosostanze potenzialmente cancerogene e l’olio non può essere in alcun modo riusato. Il punto di fumo dipende dall’olio che si usa (l’olio d’oliva ha il limite più alto, fra i 160 e i 210 gradi, ma bisogna sempre vedere cosa si frigge e come) e visto che è così importante, va scongiurato il suo superamento tenendo d’occhio la temperatura con un termometro da cucina con sonda, ormai disponibile ovunque a prezzi accessibilissimi (ecco perchè l’olio fa quella schiuma bianca mentre si frigge).

Inoltre, se intendete riciclare l’olio, usatene un solo tipo: mescolare diversi tipi di olio non è mai un’ottima idea.

Come filtrare l’olio per riutilizzarlo

Infine, l’olio esausto va filtrato per essere riusato, perché potrebbe contenere pezzetti di cibo che una volta riscaldati per una nuova frittura si brucerebbero: il sistema più conosciuto è filtrare fisicamente l’olio con un colino a maglia stretta, ma ne esiste anche un altro più comodo ed infallibile.

È sufficiente infatti aggiungere della gelatina alimentare all’olio usato: ne basta un cucchiaino (da sciogliere in mezza tazza d’acqua) per ogni litro d’olio da chiarificare. La gelatina va sciolta in acqua bollente e poi aggiunta, mescolando bene, all’olio usato: a questo punto il tutto va in frigo, almeno per una notte.

Il giorno dopo troverete un “disco” di gelatina sulla superficie del vostro olio e dentro saranno intrappolati tutti i resti di cibo: vi basterà rimuoverlo per avere un olio utilizzabile. Raccoglietelo in una bottiglia di vetro e lasciatelo a riposare in un luogo buio. Attenzione però: l’olio di frittura può essere riutilizzato massimo due volte.

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