Il Carnevale resta ancora oggi una delle feste più amate, forse per la possibilità di indossare i travestimenti più diversi che ci fanno tornare bambini, forse per i buonissimi dolci tipici delle varie regioni o ancora per le gioiose sfilate di enormi carri che invadono le vie delle città, diventando in alcuni casi attrattiva per i turisti da tutta Italia (Venezia e Viareggio ne sono solo due esempi).
Il Carnevale è ancora molto amato, anche se ha perso gran parte della sua connotazione religiosa originaria e si è ridotto in molti casi ad una festa sentita come puramente mondana. Ma come è nata? E da dove proviene il nome della giornata principale di festa, il cosiddetto “martedì grasso“?
Le origini del Carnevale
Il Carnevale, all’interno della Chiesa Cattolica, indica il periodo che precede i quaranta giorni di Quaresima, che a loro volta precedono la Pasqua. Se la Quaresima è un periodo di pentimento e intensa preghiera che serve per prepararsi spiritualmente alla festa più importante dell’anno, il periodo che la precede è l’esatto opposto.
I festeggiamenti del Carnevale, un periodo di gioia e divertimento, culminavano tradizionalmente il martedì, giorno che precede il primo giorno di Quaresima, ovvero il mercoledì delle ceneri.
Perché il martedì di carnevale è “grasso”?
Questo martedì prese quindi il nome di “martedì grasso” perché era abitudine consumare gli ultimi cibi gustosi e succulenti rimasti in dispensa: tra questi non solo la carne, tradizionalmente considerata un cibo ricco, ma anche i dolci tipici del periodo (che variano da regione a regione, ma che sono tutti caratterizzati da un alto livello di zuccheri che li rendono alimenti ricchi, appunto “grassi”).
Oggi si è perso l’elemento religioso che caratterizzava l’importanza di questo giorno: la dieta priva di carne durante la Quaresima non è più rigorosamente rispettata e quindi non è più necessario “sfogare i propri peccati di gola” prima che inizi la morigeratezza quaresimale. Tuttavia, il martedì ha mantenuto il suo appellativo di martedì grasso e continua ad essere il giorno in cui culminano i festeggiamenti in maschera e la preparazione dei dolci di Carnevale.
Tra tutte le diocesi cattoliche che rispettano questo calendario liturgico, fa eccezione Milano e la sua diocesi, in quanto tradizionalmente segue il calendario gregoriano che fa scalare l’inizio della Quaresima di una settimana festeggiando quindi il Carnevale durante il sabato grasso.