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Dieta, qual è la pizza che pesa di meno sul nostro stomaco? Non è la margherita

La pizza è il piatto più gustoso della cucina italiana, ma non di certo il meno calorico. Scopriamo quanto pesa mediamente in base all'impasto e al condimento

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

La pizza è indubbiamente il piatto preferito degli italiani, ma anche di tante altre persone che apprezzano la nostra buona cucina. Purtroppo, però, non si può dire che sia una delle ricette più leggere che abbiamo da offrire: anche solo mangiarla regolarmente un paio di volte a settimana, senza fare esercizio fisico, può portare ad avere seri problemi di linea. Vi è mai capitato di chiedervi quale sia il peso medio di una pizza?

Pizza margherita o marinara?

La risposta varia ovviamente in base al tipo: ci sono infatti numerose varietà di impasti e condimenti, alcuni più leggeri, altri più pesanti. Inoltre, hanno un peso diverso la pizza surgelata, quella al taglio e quella al piatto, che viene servita nei ristoranti.

Chi fosse a dieta ma vuole concedersi uno sfizio una o due volte al mese, dovrebbe optare per una classica margherita, con pomodoro, mozzarella e basilico. Si tratta infatti della pizza meno calorica, con un peso medio di 300/350 grammi per 700kcal circa.

Un’altra pizza molto leggera è quella marinara, condita semplicemente con pomodoro, origano, aglio e olio. In assenza della mozzarella che caratterizza la margherita, infatti, il suo peso si riduce a 200-250 grammi, mentre le calorie scendono a 480 circa.

La pizza più pesante

Al contrario, tra le pizze classiche più pesanti, troviamo la Capricciosa. La base, di solito, è come quella usata per le due sopracitate, ma la sua farcitura è molto più corposa. La ricetta originale comprende pomodoro, funghi, carciofi, uova, olive nere e prosciutto crudo. Una tonda pesa quasi 400 grammi per un totale di oltre 800 kcal. La pizza bianca, al contrario di quanto si possa pensare, è invece la più pesante di tutte. Senza la minima farcitura, se non un po’ di olio d’oliva e un pizzico di sale, a soli 200 grammi circa corrispondono ben 550 kcal.

Oggigiorno, tuttavia, nascono sempre più varianti di pizze, e ce ne sono alcune che sarebbe preferibile non mangiare mai, a meno che non si voglia avere lo stomaco così pesante da fare fatica perfino ad alzarsi da tavola.

Qual è la pizza più calorica

La più calorica tra tutte è probabilmente la pizza fritta: solo la base contiene ben 800kcal. Questa viene fritta in padella e dev’essere inzuppata quasi interamente; condendola, si possono tranquillamente superare le 1000 calorie. Tuttavia, non scherza neanche la pizza con il kebab: con la carne e le salse tipiche che vengono aggiunte, arriva anche a 1300 kcal. Una vera e propria bomba calorica!

La differenza nell’impasto

Esistono vari metodi per ridurre il peso e le calorie della pizza, partendo dall’impasto. Per prepararlo si può utilizzare la farina integrale, che contiene 80 kcal in meno di quella classica. Abbastanza leggero è anche l’impasto a base di farina di farro, che è indicata anche per coloro che hanno una digestione molto lenta, vogliono dimagrire o soffrono di diabete.

Poi, esiste l’impasto di kamut, sempre più apprezzato ed utilizzato negli ultimi tempi. Questo tipo di farina è caratterizzato da una coltivazione totalmente biologica e contiene numerosi elementi nutritivi come proteine, fibre, selenio, vitamina E, zinco e magnesio. Inoltre, è l’ingrediente perfetto per coloro che sono allergici al glutine, in quanto l’indice glicemico è di soli 45 punti contro gli 85 della farina tradizionale. Un’altra lancia da spezzare a favore dell’impasto di kamut è il sapore: esso è infatti particolare ma molto piacevole e sicuramente meno intenso di quello della farina di farro.

Attenzione a lievitazione e cottura

Tra le altre varianti vi è poi l’impasto a lievitazione naturale, che garantisce un’ottima digeribilità. Utilizzando infine meno sale e olio rispetto alle normali quantità, il risultato migliora ulteriormente.

Una pizza intera è in ogni caso un pasto completo, ed è totalmente in grado di saziare una persona. Per quanto la si ami, tuttavia, è importante evitare un consumo eccessivo e limitarsi ad una a settimana, due se si svolge regolare attività fisica. Bisogna inoltre preferire una base fine e ben cotta, come quella della pizza napoletana. Per quanto riguarda il condimento, se non si è a dieta si può seguire tranquillamente i propri gusti, anche se per evitare di appesantirsi è preferibile evitare i funghi.

Quando possibile è importante evitare le pizze surgelate, che pesano almeno 50 grammi in più rispetto alle altre. Anche la pizza al taglio risulta abbastanza pesante, ma in questo caso è sufficiente limitarne la quantità. Fortunatamente, essendo un prodotto nostrano, ci sono molti ristoranti che offrono ottime ricette a buon prezzo.

Chi volesse cimentarsi in cucina, può provare la preparazione della pizza col Bimby, un elettrodomestico che è in grado di mescolare la pasta in soli cinque minuti. A seconda del tipo di farina utilizzata, bisogna lasciar lievitare dalle 12 alle 72 ore, mentre il tempo di cottura oscilla tra i 15 e i 25 minuti. Se preparata bene, una pizza fatta in casa risulterà leggera, croccante e soprattutto deliziosa.

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