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Salento, qui non puoi usare il cellulare. Il nome del borgo non prometteva già bene

Il borgo del Salento dove fare una telefonata è una vera impresa: del caso si interessa anche il Parlamento

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Si chiama Depressa ed è una frazione di 1.541 abitanti del comune di Tricase, nelle campagne del basso Salento, salita agli onori della cronaca, per un problema non da poco nel 2024: la mancanza di campo. In questo paesino, infatti, per avere una conversazione chiara, ma soprattutto continua i residenti fanno avanti ed indietro dalla piazza principale del paese, con il cellulare in mano. Solo in quel punto, infatti, c’è una connessione degna di nota, ma il chiacchiericcio tra i residenti è divenuto, addirittura materia di dibattito politico.

Un disagio non indifferente che ha spinto il deputato salentino, Andrea Caroppo, Capogruppo di Forza Italia in IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera dei deputati, a muoversi in prima persona, per deporre un’interrogazione parlamentare nello stesso organismo di cui fa parte, interessando il ministero delle Attività produttive perché “ponga rimedio a questa situazione”.

«Da mesi i cittadini di Depressa per poter fare una semplice chiamata sono costretti a uscire per strada, salire sul terrazzo o andare in giardino. L’assenza del segnale di telefonia isola un’intera comunità con notevoli disagi per tutti i cittadini di ogni età, come studenti e lavoratori, e per le attività commerciali», ha spiegato in una nota Caroppo.

«È impensabile che nell’era del digitale ci siano centri, anche importanti dal punto di vista turistico, che sono costretti all’isolamento. Per questo motivo, su segnalazione di alcuni cittadini, sono stato a Depressa”, sottolinea ancora il parlamentare. Nel piccolo borgo, i residenti vanno e vengono dalla piazza principale con il cellulare in mano ed è un continuo tam tam di “perché lì pia bonu”, tra i vari abitanti del paesino. “Sarà per la vicinanza con la chiesa e con Dio che fa un miracolo”, invece è il commento ironico del regista Edoardo Winspeare, che a Depressa vive da anni.

E sono tanti i commenti ironici del mondo dei social: “Non ne sapranno niente di questo post” scrive un utente con chiaro riferimento all’assenza di segnale. Ed ancora: “Senza internet nn avremmo mai scoperto depressa”.

 

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