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Gli scienziati di Stanford scoprono un intrigante trucco per la cena che può aiutarti a non ingrassare

Un gesto semplice, un ordine diverso nel piatto… e la cena non sarà più la stessa. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati di Stanford

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Chi l’avrebbe mai detto che per restare in forma bastasse semplicemente… cambiare l’ordine delle portate? A suggerirlo è una nuova e curiosa ricerca condotta dall’Università di Stanford, che ha messo alla prova una teoria tanto semplice quanto sorprendente: non è solo ciò che mangiamo a influenzare il nostro peso, ma anche l’ordine in cui mangiamo le pietanze.

L’esperimento con riso, uova e panna acida

L’esperimento, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, ha coinvolto 55 volontari. L’idea era testare se mangiare proteine, grassi o fibre prima dei carboidrati potesse cambiare la risposta glicemica del corpo. Per farlo, i partecipanti hanno mangiato riso in tre diverse occasioni, preceduto – a seconda del giorno – da una fonte di fibre, da albumi d’uovo o da panna acida, mentre indossavano un monitor per la glicemia in tempo reale.

I risultati: fibre e proteine rallentano il picco glicemico

I risultati? Decisamente interessanti. Chi aveva iniziato il pasto con la porzione di fibre o con le proteine dell’uovo ha avuto un picco glicemico molto più contenuto rispetto a chi aveva cominciato direttamente dai carboidrati. Anche i grassi hanno avuto un effetto, seppur diverso: non hanno ridotto il picco, ma ne hanno ritardato l’arrivo. Un dettaglio tutt’altro che banale, perché quando la glicemia sale e scende bruscamente, si ha una maggiore tendenza ad avvertire la fame e, di conseguenza, a mangiare di più, spesso fuori pasto e con alimenti ad alta densità calorica.

Il trucco del ristorante (che puoi copiare anche a casa)

Hai presente quando, al ristorante, ti portano prima il cestino del pane e finisci per mangiarne metà prima ancora che arrivi il piatto principale? Ecco, secondo questa scoperta, è esattamente il contrario di ciò che dovremmo fare. Immagina invece di iniziare ogni cena con un antipasto leggero di verdure, oppure con un uovo sodo ben condito o una piccola porzione di hummus: non solo dai una mano al tuo metabolismo, ma arrivi ai carboidrati senza quella fame feroce che ti fa esagerare.

È un piccolo cambio d’abitudine che ha anche un lato “gourmet”: puoi divertirti a comporre entrate sfiziose, giocare con i colori e rendere la cena un momento più lento e consapevole. In fondo, mangiare bene non significa solo prestare attenzione a cosa metti nel piatto, ma anche a come ti godi ogni boccone.

Un’abitudine curiosa, semplice e (forse) efficace

Il fascino di questa scoperta risiede nella sua accessibilità: non serve stravolgere la cena, ma solo invertire l’ordine in cui si portano le forchettate alla bocca. Quindi: prima le verdure, le proteine o i grassi (meglio se sani), poi tutto il resto. Un approccio curioso che potrebbe, nel tempo, influenzare abitudini alimentari in modo semplice ma efficace.

Certo, non si tratta di una bacchetta magica. Ma questo “trucco da tavola” dimostra ancora una volta quanto il nostro corpo sia sensibile non solo a cosa mangiamo, ma a come lo facciamo. E in una società come la nostra, in cui la parola “dieta” genera più ansia che motivazione, questa piccola scoperta arriva come una boccata d’aria fresca: non serve eliminare, basta ripensare il ritmo del pasto. E chissà che la prossima volta che guarderai con sospetto un piatto di riso o un cartoccio di patatine, non deciderai di iniziare da un uovo sodo o da un po’ di zucchine.

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