Scoperta l'amante di Leonardo da Vinci, sotto il viso della Gioconda

Nella Gioconda, Leonardo Da Vinci ha nascosto un messaggio d'amore: il suo volto cela, secondo un recente studio, le sembianze dell'amante del pittore

3 Maggio 2016

Leonardo Da Vinci e la Gioconda continuano a far parlare di sé dopo più di 500 anni. Un recente studio ha, infatti, portato a concludere come dietro alla Monna Lisa si nascondano le sembianze di un uomo: Leonardo avrebbe, nel suo quadro più iconico, raffigurato il suo amante.
Questa ricerca è come un fulmine a ciel sereno nel mondo della storia dell’arte: infatti, da tempo gli addetti ai lavori risultavano concordi nell’affermare che la donna ritratta fosse Lisa Gherardini.

Il ricercatore Silvano Vincenti ha recentemente ribaltato la questione: secondo i suoi studi, la Gherardini, detta la Monna Lisa, sarebbe stata la prima modella di cui Leonardo si è avvalso per ritrarre la Gioconda. In seconda istanza, però, si sarebbe ispirato a Gian Giacomo Caprotti detto il Salai. Questi era l’allievo prediletto del grande artista: in molti hanno sostenuto nel tempo come i rapporti intercorsi tra il giovane pittore ed il suo illustre Maestro non fossero di natura unicamente professionale. Pare che i due fossero coinvolti in una relazione di tipo sentimentale.

Leonardo Da Vinci nella Gioconda ha raffigurato il suo giovane amante? Non sarebbe una novità assoluta. L’artista, infatti, ha spesso usato il Salai come modello in diversi suoi quadri come, per esempio, il San Giovanni Battista. Secondo Vincenti la Monna Lisa è dunque un messaggio d’amore che Leonardo ha affidato alla sua opera. La prova è nel ritratto stesso: nell’occhio sinistro della Gioconda è dipinta una S, mentre in quello destro è possibile trovare una L. Le due lettere si riferiscono alle iniziali dell’artista e del suo amante. Inoltre, il nome Monna Lisa sarebbe l’anagramma della frase francese “Mon Salai”.

La comunità scientifica non accetta completamente queste affermazioni: le trova azzardate e dettate da motivazioni di tipo scandalistico. Difficile dire se la Gioconda di Leonardo Da Vinci, sotto il suo enigmatico sorriso, nasconda un’identità di genere maschile. Di sicuro il legame tra Leonardo e Caprotti era molto stretto: quando il pittore giaceva malato in Francia, il suo pupillo ha lasciato la famiglia e la bottega dove prestava servizio per raggiungere il suo Maestro a Clos-Lucé, nel castello che re Francesco I aveva messo a disposizione del genio assoluto del Rinascimento italiano. Quando Leonardo spirò, il Salai era tra gli eredi maggiormente ricordati dal Maestro. Si dice che la stessa Gioconda fosse parte del lascito a lui riservato.

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