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Perché si dice cantare "a cappella"?

Scopriamo perchè si dice a cappella e da dove deriva questa locuzione che ricomprende le esibizioni canore che non prevedono un accompagnamento strumentale ma solo l'utilizzo della voce

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Sapete perché si dice “a cappella” quando si parla di alcune esibizioni canore? Innanzitutto ricordiamo che tutte le performance che non contemplano alcuna presenza di strumenti musicali si definiscono a cappella. Ma vediamo ora la ragione che sta alla base di questo termine.

Storia e origini del canto a cappella

Il canto a cappella risale all’epoca della preistoria, quando gli uomini si raccoglievano intorno al fuoco ed elevavano al cielo, rivolgendosi agli dei, canti propiziatori e di ringraziamento. Questa sorta di preghiera veniva enunciata solo con la voce, senza alcun accompagnamento proveniente dall’esterno.

Ma perché si dice proprio “a cappella”? La locuzione canto a cappella discende dal periodo del Rinascimento, dalla pratica della musica gregoriana e dalla modalità di esecuzione della schola cantorum, ovvero la guida dell’assemblea ecclesiastica. Il gruppo di cantori, formato da monaci e chierici, usava solo la voce, senza intervento né dell’organo né di altri strumenti, e si esibiva in una cappella laterale della chiesa. Da questa usanza deriva il termine “a cappella”, che ora ricomprende ogni esibizione corale, svolta da cori o da gruppi vocali.

Con il progredire dei tempi, il canto a cappella non è rimasto confinato nell’ambito sacro, ma si è allargato anche in altre aree musicali. Questo tipo di esibizione, che dà molto spazio all’espressione delle emozioni, si è rivisto infatti nel canto popolare, nella musica jazz, nel pop, nello swing, nel gospel, negli spiritual, nel folk tradizionale, nel doo-wop americano degli anni Cinquanta, e ci sono ancora oggi numerosi cantanti nel mondo che portano avanti questa tradizione. Il termine italiano viene ora utilizzato universalmente, spesso storpiato in “acapella”.

La prima ‘hit’ a cappella

La prima canzone a cappella ad arrivare in cima alla classifica di vendita in USA è stata nel 1988 “Don’t Worry, Be Happy” di Bobby McFerrin. Ora che abbiamo scoperto perché si dice “a cappella” e che abbiamo ripercorso a grandi linee la storia mondiale di questo genere musicale pensiamo alla scena italiana.

Se guardiamo al passato non possiamo non citare il Quartetto Cetra, il Trio Lescano, Rabagliati e i 4+4 di Nora Orlandi. Tra i maggiori esponenti di questa corrente ci sono i Neri per Caso, i Cluster, gli Alti & Bassi, i Voceversa e i Mezzotono, ma ci sono molti altri gruppi vocali che privilegiano l’uso della voce e la ricerca di suoni raffinati.

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