Fonte: Alessia Malorgio

Il primo albero al mondo che non dà ossigeno ma elettricità. Dove si trova e come cambierà il nostro modo di vivere

Una struttura ispirata alla natura, ma pensata per generare elettricità: ecco perché potrebbe cambiare tutto.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

A prima vista potrebbe sembrare una scultura contemporanea in acciaio, un’installazione artistica piazzata nel cuore di una piazza urbana. E invece è qualcosa di molto più rivoluzionario. Si chiama WindTree ed è il primo “albero” al mondo progettato non per produrre ossigeno, ma energia elettrica. Un’idea che, senza rinnegare la natura, si ispira alla sua logica per offrire una risposta concreta al problema della transizione energetica.

Come funziona l’albero che cattura energia elettrica

Attenzione: non siamo davanti a una pianta modificata geneticamente, ma a una struttura artificiale ispirata alla forma di un albero, dotata di 36 micro-turbine eoliche chiamate Aeroleaf. Queste piccole eliche, simili a foglie stilizzate, sono capaci di catturare il vento da qualsiasi direzione e di funzionare anche con brezze leggere, a partire da soli 2,5 metri al secondo. Il risultato? Fino a 300 watt di energia elettrica per turbina, senza rumore, vibrazioni o impatto visivo aggressivo.

Foglie e petali solari immagazzinano energia: la svolta degli alberi solari

L’aspetto sorprendente di questa tecnologia non è solo l’efficienza, ma la continuità di funzionamento: grazie alla sensibilità delle turbine e alla distribuzione verticale, l’albero può operare per circa 300 giorni l’anno. E se il vento non basta, entra in gioco il sole. Alcuni modelli infatti integrano dei “petali solari”, che trasformano le foglie eoliche in turbine ibride capaci di generare fino a 336 watt ciascuna, unendo energia solare ed eolica nello stesso dispositivo.

Futuro e innovazione: come potrebbero cambiare le città con gli alberi che catturano energia?

Ma cosa significa tutto questo per le nostre città? Innanzitutto, una nuova idea di produzione energetica decentralizzata. Ogni WindTree, infatti, può essere installato in modo autonomo e locale, diventando una piccola centrale capace di alimentare punti luce pubblici, colonnine per la ricarica di auto elettriche, o semplicemente fornire energia a edifici pubblici o privati. Il tutto senza bisogno di grandi infrastrutture e senza impatto ambientale, visivo o acustico.

L’innovazione più radicale, però, è culturale. Per la prima volta un oggetto tecnologico pensato per produrre energia si fonde con l’estetica del paesaggio urbano, richiamando simbolicamente la forma di un albero. Non più pannelli solari sulle coperture o pale eoliche lontane dagli occhi: qui la tecnologia si integra nello spazio pubblico, diventando parte del quotidiano, visibile ma non invadente, utile ma anche simbolica.

La svolta green saranno gli alberi “elettrici”?

Questi “alberi elettrici” non promettono di sostituire le foreste — e non devono farlo — ma possono cambiare radicalmente il nostro modo di concepire la sostenibilità nelle città. Invece di pensare all’energia come qualcosa da “produrre altrove” e distribuire, WindTree propone un modello diffuso, locale e accessibile, in cui ogni quartiere può diventare energeticamente autonomo.

Attualmente installato in alcune città italiane e europee, questo albero “non-albero” rappresenta sicuramente una sfida al nostro immaginario: e se un giorno, al posto di una sola centralina, potessimo vedere piccoli aree verdi integrate con la città, piene di alberi tecnologici pronti a popolare i cortili delle scuole, i parchi pubblici o le piazze, che producono energia silenziosamente mentre noi passeggiamo accanto a loro? Il futuro potrebbe essere già qui.

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