Dell’anguria abbiamo avuto modo di parlare in più occasione esaltando le numerose qualità di uno dei frutti dell’estate per eccellenza. Pensate che già 5000 anni fa il cocomero era deposto nella quasi totalità delle tombe dei faraoni come forma di alimentazione nel mondo ignoto; inoltre – sempre secondo la religione egizia, si credeva che questo frutto sbocciasse dal seme del dio Seth, che governava il deserto e il regno dei morti.

Di recente abbiamo assistito ad un video virale su TikTok per cui una nutrizionista allarmava gli utenti dicendo che l’anguria fa ingrassare e che fa male tuttavia le sue forti affermazioni, che hanno portato ad una virtuale rivolta di chi stava seguendo l’esperta di alimentazione, vanno giustamente ridimensionate.

L’anguria, infatti, è composta per il 90% circa di acqua e 100 grammi equivalgono a 30 calorie: nulla se consideriamo ad esempio che per la stessa quantità di avocado assumiamo invece 160 calorie (quasi 6 volte in più).

Anche se il cocomero è effettivamente un frutto light, ciò non ci autorizza a finirne uno intero a settimana: ci sono certamente molti benefici, ma possiamo, com’è chiaro, incappare anche in una serie di effetti collaterali.

L’azione detossificante dell’anguria della vitamina C si accompagna a quella antiossidante dovuta alla presenza di carotenoidi che combattono i radicali liberi; a queste proprietà aggiungiamo anche quella del licopene, un nutriente in grado di contrastare l’insorgenza di diversi tipi di tumore.

Ma passiamo alle note dolenti.

Il cocomero è infatti molto ricco di zuccheri, per cui i diabetici devono contenersi, inoltre se si esagera, l’elevata concentrazione di fibre porta a farci gonfiare a livello addominale; senza contare che qualora mangiassimo troppi semini (sì, sono commestibili come lo è la parte bianca), ci ritroveremmo a trascorrere ore al bagno!

Per tutti questi motivi, dunque, la raccomandazione è di non superare i 200 grammi di anguria al giorno: questa, infatti, sarebbe la quantità ideale.