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Che cosa vede un cane quando si guarda allo specchio?

Quando il cane si guarda allo specchio non riesce a percepire se stesso. Secondo il test di auto-riconoscimento di Gallup, il cane quindi non ha consapevolezza di sé

1 Giugno 2016

Quando il vostro cane si guarda allo specchio cosa vede? Un suo simile con cui giocare e rincorrersi o un potenziale nemico da temere? Oppure riesce a riconoscersi ed a percepire se stesso? Sono ovviamente domande astratte alle quali i nostri amici a quattro zampe non possono rispondere. Alcuni scienziati che studiano la cognizione animale, hanno però ideato un test per cercare di comprendere questi difficili concetti. Si tratta del test di auto-riconoscimento allo specchio che, sin dal suo debutto nel 1970, è stato considerato lo standard di riferimento per determinare se una creatura vivente possiede una consapevolezza di sé.

Il test sembra sia stato ispirato da un’annotazione di Charles Darwin che notò un orangutan allo zoo di Londra soffermarsi sul proprio riflesso in uno specchio. Nel 1970, lo psicologo evolutivo Gordon Gallup Jr., imbattutosi in queste note, mise a punto il suo test di auto-riconoscimento, ciò che egli definisce come la prima dimostrazione sperimentale di un concetto di sé in una forma non umana. Alla base vi è comunque la psicologia dello sviluppo: gli esseri umani cominciano a riconoscersi allo specchio a 2 anni, l’età in cui si diventa consapevoli e si iniziano a mostrare le cosiddette emozioni autocoscienti, come l’orgoglio o la vergogna o ancora l’imbarazzo.

Gli elefanti, gli scimpanzé e i delfini hanno superato il test, il che suggerisce che questi animali possiedono un senso di sé. Mentre altri primati e molte creature intelligenti come i cani e i polipi sono rimasti indifferenti davanti alla propria immagine o si sono confusi, fallendo il test dello specchio. Come probabilmente avrete notato se avete dei cani in casa“], essi non sembrano sapere, o forse semplicemente non sono interessati a verificare, cosa sia quella rappresentazione bidimensionale allo specchio. Possono tentare di combattere il cane nello specchio, o giocare con lui, ma pochissimi cani mettono in atto comportamenti che potrebbero far pensare ad un riconoscimento del riflesso come proprio.

Secondo gli standard fissati dal test di auto-riconoscimento, questo significa che i cani non possiedono un concetto di sé. Negli ultimi tempi, però, alcuni eminenti scienziati hanno iniziato a mettere in discussione l’autorità di questo test. Il primatologo Frans de Waal, per esempio, sostiene che la consapevolezza di sé è un concetto più ampio ed aggiunge “Mi è difficile immaginare che un gatto o un cane – anche se non si riconoscono allo specchio – non abbiano consapevolezza di se stessi”. È quindi possibile che il fallimento del test sia dovuto ad un’assenza di fantasia piuttosto che ad una mancanza di concetto di sé.

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