Il metro ha una storia piuttosto complessa e le sue origini risalgono al lontano 1791. Quell’anno, a Parigi, l’Académie des Sciences introdusse il sistema metrico decimale e nel 1795 venne varato un decreto che lo rese unità di misura ufficiale del paese. La sua lunghezza si basò sulle dimensioni della Terra, in quanto si trattava di un decimilionesimo della distanza tra il polo nord e l’equatore. Tuttavia, la prima definizione di metro ebbe una durata piuttosto breve, in quanto fin dal 1796 nacquero incertezze sull’esattezza della misurazione. Ciò portò il Bureau International des Poids et Mesures, nel 1889, a ridefinirlo completamente.
Si passò dunque al metro legale, ovvero la distanza che la luce può percorrere in un periodo di tempo di 1/299.792.458 secondi. La barra di platino-iridio ufficiale che venne utilizzata per mostrare il nuovo sistema è oggi conservata a Sèvres, un comune situato a 10 km da Parigi. Il metro venne adottato in Italia fin dal 1796, quando Napoleone Bonaparte decise di introdurlo ignorando le resistenze politiche, tanto che nel 1861 venne ufficializzato all’interno di tutto il Regno d’Italia. Eppure, la sua storia proseguì ulteriormente nel 1960, grazie alla disponibilità di nuove tecnologie.
La Conferenza Generale di Pesi e Misure, riunitasi a Parigi, grazie alla presenza dei laser cambiò ulteriormente la definizione del metro, che divenne la lunghezza d’onda della radiazione corrispondente alla transizione tra due livelli dell’atomo di kripton-86. Altre modifiche furono apportate fino al 1983, mentre nel 1997 divenne finalmente possibile accertarsi di aver raggiunto una totale accuratezza. Nonostante tutte queste evoluzioni, in ogni caso, è sicuramente l’Accademia della Scienza francese a detenere il merito di un’invenzione di cui al giorno d’oggi non si potrebbe assolutamente fare a meno.
Oggi il metro è il Sistema internazionale di unità di misura e viene utilizzato in tutto il mondo, tranne che negli Stati Uniti, in Liberia e in Birmania. Negli Usa, ad esempio, viene adottato il Sistema Consuetudinario Americano (United States customary units), diffuso dall’Impero Britannico durante il periodo del colonialismo. Le principali unità di misura sono il punto, la pica, il pollice, il piede, la iarda e il miglio. L’Inghilterra tuttavia lo abbandonò nel 1995, per adottare anch’essa l’odierno sistema metrico decimale.