Ghali presenta il suo nuovo singolo nel carcere di San Vittore

"I love you" non è solo un singolo, ma un progetto creato da Ghali per raccontare le storie di alcuni giovani detenuti del carcere di San Vittore

Pubblicato:

Ad un anno esatto dall’uscita di “Cara Italia“, Ghali torna con il nuovo singolo “I love you”. E per presentarlo, sceglie una location dal sapore speciale: il carcere di San Vittore.

I love you” viene descritto dal rapper 26enne come «una lettera d’amore a un carcerato immaginario. Un brano che ho voluto portare qui, in mezzo a chi la prigione la vive ogni giorno, per far sentire anche la loro voce, le loro storie». La scelta del carcere meneghino, infatti, non è stata affatto casuale: «Ho ricordi molto forti di quando da piccolo venivo a trovare mio padre che era recluso qui. » ha spiegato Ghali. Con lui, ci sono una sessantina di  detenuti e detenute under 25 con i quali ha trascorso parte delle sue giornate, facendosi raccontare storie e vicende personali poi raccolte in una serie di video pubblicati su Youtube.

‘I Love You’‘ non è infatti solo una canzone, bensì un progetto per far comunicare il carcere con il mondo esterno. L’intento è chiaro già dalla copertina del singolo: oltre all’immagine del moonwalk, il noto passo di danza di Michael Jackson, si vede una palla stroboscopica legata a una caviglia, e una fitta vegetazione dietro le sbarre. «Le piante rappresentano la voglia di vivere, di prosperare e di ballare che c’è in cella» racconta Ghali.

Intanto, alla presentazione del singolo, viene mostrato alla stampa anche il murales realizzato da Ghali e dall’artista napoletano Jorit nel cortile del carcere di San Vittore, che recita “La musica libera tutti”. Una parte dell’opera, dipinta su tela, verrà venduta all’asta, e i ricavati devoluti al reparto giovani detenuti del carcere (18-25 anni) e al reparto femminile: «È stato un anno di grandi soddisfazioni , per questo ho pensato di sfruttare questa attenzione. Volevo prendere le facce di questi ragazzi, le loro storie, e portarle fuori da qui» dice Ghali.

A un esatto dall’uscita di “Cara Italia”, il rapper accende quindi i riflettori sulle storie di questi giovani detenuti perché, spiega, « bisogna guardarsi a fianco prima di cercare di cambiare la testa di chi tra di noi non vuole mai scendere a giocare. Non ho ancora perso le speranze».

 

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti