Il regalo a sorpresa fa bene, anche se brutto #lodicelascienza

Fare un regalo (brutto) a sorpresa, aiuta chi lo riceve a stare ben, anche se solo per un secondo. Ecco cosa succede al nostro cervello

19 Agosto 2019

Chi non ha visto “Inside Out” alzi la mano: il famoso film di animazione targato Pixar ci ha insegnato e mostrato che le emozioni sono fondamentali e soprattutto interconnesse. Il progetto iniziale prevedeva, oltre a Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, anche un sesto sentimento, ritenuto come gli altri primario in ogni cultura.

Parliamo di “Sorpresa” che il professor Alessandro Vercelli, direttore dell’Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino, descrive come come “l’emozione che origina dal disallineamento tra ciò che ci si aspetta e ciò che accade”.

La sorpresa ha origini antichissime: ai primordi della specie ogni cambiamento poteva essere considerato un’opportunità o una minaccia e chi sapeva adattarsi più velocemente agli stimoli esterni, sia essi positivi che negativi, evolveva più efficacemente. Si pensi che già a 3 settimane i bambini si accorgono delle novità, di qualcosa di diverso intorno a loro come può essere un giocattolo che non hanno mai toccato prima o la faccia di un parente che non non si è ancora presentato.

Per non parlare della trepidante attesa la notte di Natale (o a Pasqua, ecco le uova con le brutte sorprese dentro) per scartare i regali: l’emozione della sorpresa dura soltanto un attimo – è la più caduca di tutti i sentimenti – e che sia gradita o meno, dona al corpo e in particolare al cervello una sensazione di benessere scaturita dalla produzione di dopamina.

Soltanto trascorso l’attimo in cui si sta per aprire la scatola, il cervello fa in men che non si dica una sorta di lista dei pro e dei contro valutando rapidamente se la sorpresa sia riuscita oppure no (questi i regali da evitare per non portare sfiga) e se sia il caso di sfoggiare un sorriso vero o di circostanza.

Dunque è la sorpresa a preludere a una serie di altre emozioni e reazioni del nostro organismo (questa bambina non poteva credere ai suoi occhi quando ha visto i dinosauri in giardino!) rispetto all’ambiente esterno e agli stimoli che provengono da esso: se avete ricevuto un regalo che non fa al caso vostro, prima di buttarlo, venderlo (questa ragazza a forza di vendere regali degli ex, si è comprata casa!), scambiarlo o nasconderlo in fondo all’armadio, è bene ricordare che per un micro-secondo siete stati felici e che “la delusione – spiega ancora il prof. Vercelli – deriva da considerazioni successive al momento della sorpresa”.

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