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Malattia X, il morbo sconosciuto che preoccupa l'OMS: i sintomi

Al World Economic Forum di Davos, l'allarme dell'OMS su un virus potenzialmente micidiale, oggetto di studio da parte dei ricercatori di tutto il mondo

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Paolo Travisi

Paolo Travisi

Giornalista

Giornalista professionista, scrive con passione di tecnologia, scienza e spettacoli. La curiosità è la lampadina sempre accesa che lo guida ogni giorno nel suo lavoro.

Nel mondo della sanità, esistono minacce che conosciamo e affrontiamo, come il Covid-19, e poi ci sono quelle ignote, che ancora non conosciamo, ma che potrebbero diventare una minaccia per gli abitanti della Terra. Questa minaccia sconosciuta è stata genericamente chiamata “Malattia X” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha già schierato i migliori scienziati e ricercatori al mondo perprepararsi ad affrontarla.

La malattia X: una minaccia sconosciuta

La Malattia X è un termine coniato dall’OMS nel 2018 e inclusa nella List of Blueprint Priority Diseases, una lista dei patogeni più pericolosi che potrebbero causare la prossima grande epidemia mondiale e per i quali attualmente non esistono contromisure efficaci.

Questa malattia rappresenta la consapevolezza che una grave epidemia internazionale potrebbe essere causata da un agente patogeno attualmente sconosciuto. Secondo gli esperti, la Malattia X potrebbe essere sviluppata da una mutazione biologica e diffondersi rapidamente, sia a causa di incidenti di laboratorio che di attacchi terroristici.

La diffusione della malattia X

L’intensità del contatto umano e animale sta aumentando costantemente con lo sviluppo del mondo moderno, rendendo più facile l’emergere di nuove malattie. Anche i viaggi e il commercio globalizzato possono facilitare la diffusione di tali patogeni. L’OMS ha inserito la Malattia X nella lista delle minacce globali per spingere i governi e le funzioni pubbliche a prepararsi per tipi di minacce inaspettate.

Come prepararsi alla malattia secondo l’OMS

Per affrontare la misteriosa Malattia X, l’OMS sottolinea la necessità di migliorare i sistemi di sorveglianza per rilevarla tempestivamente ed evitare un’epidemia. È fondamentale garantire a tutti un buon accesso all’assistenza sanitaria e sviluppare sistemi più rapidi per creare nuovi vaccini, farmaci e altre tecnologie per combattere un’emergenza di salute pubblica.

Il Regno Unito ha aperto un laboratorio dedicato a trovare un vaccino contro qualsiasi pandemia, con l’obiettivo di avere una cura entro cento giorni dalla scoperta del virus. Questo sforzo riflette la crescente consapevolezza della necessità di prepararsi per le minacce sconosciute come la Malattia X.

Possibili sintomi della malattia sconosciuta

La prospettiva di una futura emergenza sanitaria è circondata da un’atmosfera di incertezza e preoccupazione. Attualmente, la comunità scientifica è ancora impegnata nel campo delle ipotesi, incapace di definire con precisione i sintomi di questa potenziale minaccia globale. Tuttavia, Kate Bingham, ex presidente della task force sui vaccini del Regno Unito, ha delineato quanto potrebbe essere pericolosa questa ipotetica Malattia X.

Rifacendosi alla pandemia influenzale del 1918-1919, che causò la morte di almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo, Bingham ha sottolineato che oggi potremmo trovarci di fronte a una devastazione simile causata da uno dei numerosi virus già esistenti. La sua dichiarazione, rafforzata dall’opinione degli esperti sanitari globali, evidenzia che l’arrivo di una nuova pandemia non è considerato solo una possibilità remota, ma una probabilità da prendere seriamente in considerazione.

Bingham ha ulteriormente chiarito che non tutti i virus rappresentano una minaccia immediata per gli esseri umani. Tuttavia, nell’attuale panorama, gli scienziati sono consapevoli dell’esistenza di 25 famiglie di virus, ognuna delle quali comprende migliaia di singoli virus. Questa vastità di agenti patogeni presenta il rischio potenziale che, evolvendosi, possano dar vita a una pandemia di proporzioni globali.

A Davos si è parlato della Malattia X

Anche al consueto World Economic Forum che si tiene ogni anno a Davos, in Svizzera, si è tornato a parlare di virus e batteri in grado di scatenare una nuova pandemia. “Il Covid è la prima malattia X, ma può succedere ancora”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, intervenendo a Davos, dove ha parlato di un “agente patogeno sconosciuto” in grado di scatenare una nuova emergenza globale. “Abbiamo usato la terminologia la prima volta nel 2018. Tutti gli anni, l’OMS stila una lista delle malattie emergenti”, che attualmente comprende: il Covid-19, la febbre emorragica Crimea-Congo, l’Ebola, la malattia da virus Marburg, la febbre di Lassa, la MERS, la SARS, la malattia da virus Nipah, la febbre della Rift Valley, Zika, ma comprende anche patologie che potrebbero arrivare e che ancora la scienza non conosce, a cui viene dato il nome di malattia X.

Secondo Tedros, “la storia ci ha insegnato che dobbiamo anticipare le nuove minacce. Non riuscire a prepararsi lascia il mondo pronto a fallire. Se lo diciamo non è per creare il panico ma per prepararsi”. Infatti da circa un anno l’OMS ha implementato una strategia di ricerca globale e un piano di preparazione noto come Piano di ricerca e sviluppo per le epidemie, focalizzato su classi di virus o batteri piuttosto che su singoli agenti patogeni, su cui stanno lavorando oltre 200 scienziati di 53 diversi paesi del mondo, che stanno valutando le prove relative a 30 famiglie virali, un gruppo prioritario di batteri e “il patogeno X” con il potenziale di scatenare la futura pandemia.

La prossima emergenza sanitaria: quando accadrà

Nel contesto sempre mutevole e imprevedibile delle emergenze sanitarie globali, gli esperti si trovano di fronte a una sfida cruciale nel tentativo di identificare la possibile fonte del prossimo microrganismo a scatenare un’epidemia. Attualmente, la comunità scientifica è divisa sulla natura del possibile agente patogeno, discutendo se sarà un virus trasmissibile per via respiratoria, simile al Covid, o se invece emergeranno minacce da virus influenzali. Tra queste ultime, un serio motivo di preoccupazione è rappresentato dal virus dell‘influenza aviaria, il quale non solo continua a colpire gravemente il regno degli uccelli, ma sta minacciando anche diverse specie di mammiferi, tra cui volpi, foche e orsi.

Parallelamente, un’ombra si allunga sul panorama della salute globale a causa della diffusione sempre più preoccupante dei batteri resistenti agli antibiotici. Questi microrganismi rappresentano una minaccia concreta e crescente, estendendosi su scala mondiale e mettendo a rischio l’efficacia dei farmaci antimicrobici. Gli esperti ritengono che l’ascesa di questi batteri rappresenti una delle sfide più pressanti e sottovalutate che la comunità scientifica dovrà affrontare nei prossimi anni.

Inoltre, la possibilità che i patogeni animali compiano il salto di specie aggiunge ulteriori elementi di incertezza al quadro. Non va trascurato il ruolo del cambiamento climatico, che potrebbe facilitare la proliferazione e la diffusione di agenti patogeni e dei loro vettori, come le zanzare, in ambienti precedentemente non favorevoli alle loro attività. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea l’importanza di affrontare apertamente e ampiamente le sfide scientifiche connesse a queste emergenze, promuovendo la discussione delle soluzioni proposte e identificando azioni potenziali per fronteggiare i rischi imminenti. La necessità di una risposta globale e coordinata emerge come elemento chiave nel mitigare le future minacce alla salute pubblica.

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