Perché devi evitare di comprare riso basmati anche se sei a dieta

Il riso basmati è molto diffuso oggi sulle tavole ma sappiamo davvero che cosa contiene? Forse non è così salutare come pensiamo.

19 Maggio 2023

Con l’estate ormai alle porte, chi durante la stagione invernale ha visto aumentare di qualche chilo il peso sulla bilancia sta cercando di correre ai ripari. Ma, come insegnano gli specialisti ed esperti di alimentazione, la dieta cosiddetta last minute rischia sempre di diventare controproducente. Spesso, infatti, quando si ricorre al fai da te o a qualche metodo dimagrante particolarmente restrittivo, si tende a riacquistare i chili persi in breve tempo. E tutti i sacrifici – sia quelli a tavola sia quelli in palestra o all’aria aperta – svaniscono nel nulla.

Quando si parla di dieta, infatti, lo sguardo si deve allargare a un vero e proprio regime alimentare sano, che fornisca all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno in maniera equilibrata. Un corretto stile a tavola unito a una costante attività fisica sono gli ingredienti principali di una vita longeva e in forma. E a proposito di ingredienti, è bene fare chiarezza su un piatto che troppo di frequente viene considerato dietetico ma che, al contrario, può nascondere diverse controindicazioni. Ma partiamo dalle basi per conoscere meglio il riso basmati

Riso basmati: che cos’è

Il basmati è un tipo di riso caratterizzato da piccoli chicchi con la forma allungata, proveniente in origine da India e da Pakistan. Oggi, ormai, questa varietà è diffusa anche al di fuori di questi Paesi e risulta molto apprezzata per il suo aroma ricco (non a caso, il termine ‘basmati’ rimanda proprio al suo gusto piacevole). All’incirca, 50 grammi di riso basmati apportano circa 180 calorie, delle quali 41 g sono carboidrati (1 g di fibre), 4 g sono proteine, 0,72 ferro e 10 mg sodio.

In commercio tutto l’anno, il riso basmati è adatto anche ai celiaci e agli intolleranti al glutine dal momento che non contiene glutine. Grazie, poi, al buon apporto di fibre aiuta il funzionamento intestinale soprattutto nella forma integrale. Inoltre, ha un indice glicemico inferiore rispetto ad altre varietà e tende a risultare meno colloso una volta cotto. Peculiarità, questa, che rende il basmati prefetto in molte ricette.

A che cosa bisogna fare attenzione quando si compra il riso

Il quadro che abbiamo fornito sembrerebbe non avere alcun tipo di ombra per quanto riguarda l’alimento crudo. La cottura, infatti, determina sempre un aumento degli zucchero con una relativa diminuzione dei valori nutrizionali. Ma ciò a cui è bene prestare attenzione al momento dell’acquisto è un altro dettaglio che possiamo trovare in etichetta. E la domanda da porsi è: da dove arriva? I dati che vi abbiamo riportato, e su cui si basa la letteratura scientifica, si riferiscono alla varietà bianca di provenienza italiana.

Tuttavia, i principali paesi che esportano il riso basmati in tutto il mondo sono l’India e il Pakistan, seguiti da Nepal e Bangladesh al confronto dei quali la produzione italiana è quasi infinitesimale. I paesi extraeuropei citati, però, non rispettano le norme stabilite dall’UE in materia di pesticidi e sostanze chimiche vietate nell’agricoltura. Cosa significa tutto ciò è piuttosto chiaro: il rischio di acquistare un alimento contaminato oltre che assolutamente non sostenibile. Meglio, quindi, optare per una varietà differente purché italiana.

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