Il 19 novembre si celebra la Giornata mondiale dell’uomo, ma nessuno (o quasi) lo sa. Mentre la festa della donna, che cade l’8 marzo, viene festeggiata e promossa in tutto il mondo, quella dedicata al sesso maschile non riceve lo stesso trattamento.
L’International Men’s Day è un evento internazionale istituito dall’Onu nel 1999 e arrivato in Italia nel 2013. Inizialmente si festeggiava solamente a Trinidad e Tobago, mentre oggi riguarda oltre 50 paesi in tutto il mondo. Lo scopo di questa festa, proprio come per l’8 marzo, è quella di promuovere l’uguaglianza di genere e la parità di diritti. Non solo, la Giornata mondiale dell’uomo ha come obiettivo anche quello di evidenziare i modelli maschili positivi e favorire la salute maschile. Quest’ultima, secondo recenti ricerche, è molto più a rischio rispetto quella delle donne. Statistiche internazionali infatti dimostrano come l’aspettativa di vita degli uomini sia molto più bassa rispetto a quella delle donne. I primi vivono in media sino a 69 anni, le seconde sino a 74.
La giornata dedicata all’uomo vuole mostrare un nuovo aspetto del sesso maschile, indicando gli esempi da seguire, quelli che contribuiscono al sostentamento della famiglia, aiutano in casa, sono buoni padri e anche mariti o compagni amorevoli.
Nonostante sul lavoro gli uomini sembrano essere ancora in vantaggio, con maggiori assunzioni e stipendi più alti, la situazione per loro non è poi così tanto rosea. Il 95% degli incidenti sul lavoro riguarda gli uomini, mentre il 99% dei morti in combattimento sono maschi. Davanti a questi numeri snocciolati dagli organizzatori della manifestazione, in tanti obiettano affermando che le donne, al contrario, si trovano ad affrontare femminicidi, violenze, soprusi di ogni tipo e privazioni.
Eppure tutti conoscono la Festa della donna, mentre nessuno è a conoscenza di quella dell’uomo che, come se non bastasse, cade lo stesso giorno in cui si celebra la Giornata internazionale della toilette.