L’unico paese che si salverà dall’apocalisse nucleare: dove sta

Uno studio ha cercato di capire quali nazioni potrebbero sopravvivere all’inverno nucleare e ad altre catastrofi.

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Il termine nucleare continua, purtroppo, ad aleggiare in maniera preoccupante nell’aria e le immagini che provengono dalle regioni attaccate raccontano di devastazioni costanti. Se, da una parte, la speranza è che la minaccia nucleare resti solo tale a scopo di deterrenza, d’altro canto la paura che il peggio possa diventare realtà non può che serpeggiare. Da qui, dunque, i numerosi studi in merito, al fine di conoscere in modo più approfondito dinamiche e conseguenze sia nell’immediatezza di un attacco sia sul medio e lungo termine.

L’ultima ricerca a tale proposito, riportata da green.me, è stata pubblicata sulla rivista specializzata ‘Risk Analysis’. Lo studio ha cercato di individuare in quali aree del mondo si avrebbero maggiori probabilità di sopravvivenza in caso di improvvise catastrofi (tali da oscurare la luce solare) e attacchi nucleari. Ebbene, a quanto emerge, le regioni che riuscirebbero ad affrontare anche un inverno nucleare sono alcune nazioni insulari dell’emisfero australe. Nello specifico, si tratta di Australia e Nuova Zelanda in primis, seguite dalle Isole Salomone e Vanuatu (sempre in Oceania). Unico paese a nord dell’Equatore è l’Islanda.

È risultato, infatti, che le comunità che popolano tali aree posseggono tutte le risorse necessarie per raggiungere l’autosufficienza energetica e alimentare. Caratteristica, questa, che aumenta esponenzialmente la capacità di sopravvivere anche in condizioni estreme post-apocalittiche. Secondo quanto si legge nell’estratto dello studio disponibile in rete su onlinelibrary.wiley.com, le nazioni citate sarebbero “ resistenti agli effetti a cascata che gli scenari di riduzione improvvisa della luce solare (ASRS) imporrebbe”.

Non solo, dunque, riuscirebbero a sopravvivere ma la loro pozione le renderebbe anche capaci di “aiutare a riavviare la civiltà umana crollata”. La disamina ha tenuto conto di ben 38 paesi insulari a livello globale di cui sono stati valutati tredici fattori. E a essere risultate le favorite sono Australia e Nuova Zelanda, paesi dalla forte anima agricola e con totale indipendenza energetica.

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