Nuova pandemia? Influenza aviaria può infettare l’uomo come Covid

Aumenta la preoccupazione degli esperti di fronte all’ultima variante del virus che sta colpendo uccelli e mammiferi come i visoni.

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Mentre la pandemia da Covid19 resta una presenza costante nella nostra quotidianità, l’influenza stagionale non molla la presa. Sono, così, tantissime le persone costrette a letto e alle prese con i sintomi che Coronavirus e Australiana portano con sé. Tuttavia, come se questo già di per sé non fosse sufficiente a farci navigare a vista, l’influenza aviaria sta preoccupando in misura sempre maggiore gli esperti. Anche se non compare sulla prima pagina dei giornali, infatti, è una vera e propria piaga sia per gli uccelli d’allevamento sia per gli esemplari o specie selvatici. E potrebbe diventarlo anche per l’uomo.

Come spiegavamo in questo precedente articolo, i virologi stanno monitorando con timore la situazione ma l’ultima mutazione del virus rende il quadro addirittura allarmante. Sono già stati accertati casi di infezione da animale a uomo (registrati in Asia e in Africa, per contatto diretto con uccelli malati) e l’elevato grado di infettività della variante in circolazione aumenta il livello di timore su una possibile trasmissione da uomo a uomo.

L’aggiornamento più recente ha, poi, messo in luce un ulteriore dettaglio che alza ancor di più l’attenzione degli specialisti. Esattamente come il Coronavirus, infatti, per cui sono state segnalate infezioni nell’uomo trasmesse da visoni, l’ultimo ceppo di aviaria potrebbe contagiare largamente anche i mammiferi. Questo farebbe schizzare le possibilità che raggiunga anche gli esseri umani. L’ultima ricerca in merito ha, infatti, dimostrato che a La Coruña (Spagna), l’influenza aviaria è stata trasmessa da uccelli selvatici a un gruppo di visoni.

Come si legge su ‘Euro Surveillance’, tale contagio risale all’ottobre 2022 e replicherebbe in modo allarmante quanto già successo con il Coronavirus che da visoni d’allevamento era passato agli esseri umani. La variante in questione è identificata dalla sigla HPAI H5N1 ed è al centro degli studi per scongiurare una nuova pandemia a breve.

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