Sai perché si dice "stare in campana"? Il curioso motivo

“Stare in campana” è una curiosa espressione per dire di stare attenti, ma da cosa è nato questo modo di dire figurato? Non lo immagineresti mai

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Tra i curiosi modi di dire che troviamo nella nostra affascinante lingua (attenzione a come usi “piuttosto che”), annoveriamo certamente l’espressione “stare in campana”: quante volte vostra nonna vi ha detto di stare in campana quando da piccoli attraversavate la strada o facevate le scorribande in sella alla vostra bicicletta? Oppure quante altre volte lo avrete detto voi stessi ad un vostro caro amico che si stava imbarcando in una nuova avventura sentimentale?

“Stare in campana” significa infatti stare in guardia, fare più attenzione del normale: è dunque un ammonimento che viene fatto a fin di bene, per proteggere qualcuno a cui teniamo, ma quale è la sua origine? Due sono le strade che possiamo intraprendere e non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. Partiamo dalla più scontata. Un tempo, quando lo smartwatch non era neanche lontanamente immaginabile, la vita dei paesini veniva regolata da ritmi scanditi dalle stagioni ma anche dai rintocchi delle campane della chiesa principale.

Esse erano l’unico strumento a disposizione per segnare il tempo, richiamavano i fedeli alla preghiera, tuttavia avevano anche un’altra importante funzione, quella di “salvavita”: avvertivano cioè tutta la popolazione in caso di pericolo, attacco, incendi e altre emergenze improvvise. Insomma “stare in campana” potrebbe derivare dall’attenzione che si prestava nel sentire il suono delle campane ogni volta che si presentava una minaccia e reagire di conseguenza.

La seconda interpretazione è decisamente molto più originale e immaginiamo che non lo avreste mai pensato: “stare in campana” avrebbe a che fare con la pallacanestro… Sì, avete letto bene. La campana nel campo di basket è una zona in prossimità del canestro e dunque può essere considerata come l’ultimo baluardo della difesa prima che l’avversario metta a segno un bel punto (guardate questo nonnino quante ne combina a basket!). In questo caso “stare in campana” deriverebbe da “stare dentro la campana” a ridosso del canestro per essere pronti a bloccare la squadra rivale.

Se trovate interessante scoprire cosa si cela dietro i modi di dire più bizzarri della nostra lingua, sappiate che c’è una spiegazione niente male per “fa un freddo cane”, “fare fiasco”, “parlare a vanvera”, e ancora “in bocca al lupo” e “marinare la scuola”.

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