C’è una notte, nel cuore dell’autunno, in cui il cielo d’Italia si prepara a trasformarsi in uno spettacolo da non perdere. Tra il 21 e il 22 ottobre, il firmamento sarà attraversato dalle Orionidi, le stelle cadenti più affascinanti della stagione. Uno “show” naturale che, come ogni anno, richiama sguardi, desideri e un pizzico di magia, e che nel 2025 promette di essere ancora più intenso e limpido del solito.
- L’appuntamento con le Orionidi
- Fino a 25 meteore all’ora: uno spettacolo da non perdere
- Un legame antico con la cometa di Halley
- Come osservare le stelle cadenti d’autunno
L’appuntamento con le Orionidi
Le Orionidi sono uno degli sciami meteorici più attesi dagli appassionati di astronomia. Il loro nome deriva dalla costellazione di Orione, da cui sembrano arrivare, ma in realtà si tratta di minuscoli frammenti di polvere e roccia rilasciati dalla celebre cometa di Halley, che attraversa il nostro sistema solare ogni 76 anni. Quando questi detriti entrano a contatto con l’atmosfera terrestre, si inceneriscono a causa dell’attrito, creando quelle scie luminose che chiamiamo romanticamente “stelle cadenti”.
Quest’anno il picco massimo sarà raggiunto nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, e le condizioni di osservazione si preannunciano perfette. La Luna sarà infatti in fase di novilunio, quindi assente dal cielo, e non interferirà con la visibilità delle meteore. Secondo gli esperti dell’Unione Astrofili Italiani (UAI), il momento migliore per ammirarle sarà tra le 2:00 e le 5:00 del mattino, quando il radiante (il punto da cui sembrano provenire le scie) sarà ben visibile nella parte orientale del cielo.
Fino a 25 meteore all’ora: uno spettacolo da non perdere
Durante il picco, si potranno osservare tra le 15 e le 25 meteore all’ora, spesso molto brillanti e con scie persistenti. Le Orionidi sono infatti tra le meteore più veloci: viaggiano a 66 chilometri al secondo, una velocità superiore persino a quella delle più famose Perseidi di agosto, conosciute anche come “Lacrime di San Lorenzo”.
Questa loro rapidità le rende spettacolari, ma anche effimere: le scie luminose durano solo pochi istanti, accendendo il cielo con bagliori improvvisi. Ma nelle zone lontane dalle luci artificiali, come le campagne, i parchi o le spiagge, lo spettacolo può diventare un’esperienza quasi mistica, tra silenzio, buio e improvvisi lampi che attraversano l’oscurità.
Un legame antico con la cometa di Halley
Abbiamo detto che le Orionidi sono un dono lasciato dalla cometa di Halley, un corpo celeste che accompagna l’umanità da millenni. I suoi passaggi sono documentati fin dall’antichità, e la sua orbita attorno al Sole dura circa 76 anni. Ogni volta che la cometa si avvicina al nostro pianeta, rilascia nuovi frammenti di polvere cosmica, alimentando lo sciame meteorico che vediamo ogni ottobre.
Curiosamente, la stessa cometa è responsabile anche delle Eta Aquaridi, un altro sciame di stelle cadenti visibile a maggio. Il prossimo passaggio della Halley avverrà nel 2061, ma nel frattempo continuerà a far parlare di sé grazie a queste scintille di polvere che ne ricordano il cammino.
Come osservare le stelle cadenti d’autunno
Per godersi lo spettacolo delle Orionidi non servono telescopi o strumenti sofisticati, solo un luogo buio e un po’ di pazienza. L’ideale è allontanarsi dai centri abitati e trovare un punto panoramico con orizzonte libero verso est. Bastano pochi minuti perché gli occhi si abituino all’oscurità: poi il cielo inizia a rivelare il suo spettacolo.
Meglio vestirsi caldi, portare con sé una coperta o una sdraio e magari una bevanda calda per accompagnare l’attesa. Non serve guardare direttamente la costellazione di Orione: le scie possono apparire ovunque, e spesso le più belle arrivano proprio quando meno ce lo si aspetta.